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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
12.08.2008 Possiamo prepararci ?
alla fine della tregua. Un nuovo articolo di Susanna Cassuto-Evron dal kibbutz Saad

Testata: Informazione Corretta
Data: 12 agosto 2008
Pagina: 1
Autore: Susanna Cassuto-Evron
Titolo: «Possiamo prepararci?»

Questa e` la domanda che ci poniamo continuamente sentendo gli spari e l'esplosioni che arrivano dalla striscia di Gaza. Al momento i palestinesi si sparano a vicenda, ma cosa succedera`quando cessera` la tregua? Intanto Hamas si arma fino ai denti. Tonnellate di esplosivi vari, e di metallo arrivano a Gaza"clandestinamente, attraverso tunnel sotterrani scavati nella sabbia, e come concime chimico, che viene poi usato come arma. Chi fara` il primo passo che spezzerà la tregua così fragile ? Forse Israele, che temendo un pericoloso rafforzamento del nemico decidera` di far finire questa farsa, oppure Hamas si sentira` abbastanza forte per riprendere l'attacco, chissa`! In ogni caso noi che abitiamo intorno a Gaza, o come si dice qui siamo “avvolti” a Gaza non avremo nessuna protezione dai futuri attacchi. Il nostro governo ha deciso di costruire dei rifugi entro l’anno, saranno dei cubi di cemento armato posti accanto a ogni appartamento in ogni centro abitato che disti tre km. dal confine. E noi, che siamo un po' piu` lontani (tre km. e mezzo – quattro km.) dal confine avremo aspettare ancora tre anni per avere un minimo riparo… I dirigenti del kibbutz hanno deciso che costruiremo questi cubi da soli, sperando che dopo tre anni il governo ci rimborsi le spese, un po' ingenui direi… In ogni modo mancano i fondi. Come vi dicevo in passato noi viviamo una vita molto modesta, non abbiamo in mano i milioni che occorrerebbero per questi cubi di cemento. Come fare`? Possiamo avere prestiti dalle diverse banche con cui lavoriamo, ma se poi il governo fa cilecca e non ci restituisce la somma cosa succedera`? Le uniche cose che mi vengono in mente sono un benefattore anonimo o una vittoria alla lotteria. Siccome siamo persone credenti e osservanti aspettiamo anche l'aiuto di Dio!

Susanna Cassuto-Evron


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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