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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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L'Opinione Rassegna Stampa
07.08.2008 L'Iran prende in giro il mondo
l'Onu metterà in campo nuove sanzioni ?

Testata: L'Opinione
Data: 07 agosto 2008
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «L’Onu non vuole più farsi prendere in giro dal regime di Teheran»
 Da L'OPINIONE del 7 agosto 2008:

L’Iran prende tempo e chiede chiarimenti. La tira alle lunghe. Sostanzialmente si rifiuta di rispondere alle offerte dei sei Paesi (Usa, Cina, Russia, Francia, Inghilterra e Germania) che stanno tentando il negoziato sulla stessa falsariga di quello con cui fu chiuso il dossier nordcoerano. Ma la verità è che Teheran spera nella vittoria di Obama per avere un interlocutore più inesperto e anche più malleabile. Intanto però Israele chiede invece sanzioni più dure, contro i singoli e le imprese (veri e propri dazi) per scoraggiare ogni ulteriore commercio con la ex Persia. A dirla tutta, ieri Shaul Mofaz, candidato alternativo alla Livni nella leadership di Kadima dopo le dimissioni di Olmert, ha dichiarato chiaro e tondo che “l’Iran è la radice di ogni male”. Ricordando che il programma nucleare della Repubblica Islamica rappresenta una minaccia per la pace mondiale.

“Gli ayatollah iraniani sono la radice di ogni male”, ha detto l’aspirante successore di Ehud Olmert alla Radio israeliana, aggiungendo che il suo programma nucleare è “una minaccia all’esistenza stessa di Israele”. Per questo, Mofaz chiede all’Occidente di imporre nuove e più dure sanzioni atte a convincere Teheran a interrompere il suo programma di arricchimento dell’uranio e quindi l’intenzione di costruire armi atomiche. Peraltro in Europa qualcosa si comincia a muovere in questo senso se è vero come è vero che già da luglio la compagnia di stato petrolifera norvegese ha annunciato la propria intenzione di non intraprendere più alcun commercio energetico con l’Iran. Ieri c’è stata una sorta di video conferenza a Bruxelles dei cosiddetti 5+1 dove si è preso atto dell’ennesima presa in giro da parte dei negoziatori iraniani. Il calendario per nuove sanzioni non è agevole nel mese di agosto, ma a fine settembre è prevista una plenaria Onu. Se per una volta, invece di dedicarsi a condannare Israele per presunti maltrattamenti ai civili palestinesi le Nazioni Unite apriranno gli occhi, il tempo per mettere Teheran con le spalle al muro c’è tutto.

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