Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele persegue gli abusi ? E' la "prova" che ve ne sono di impuniti o che l'"occupazione" è cattiva: la logica faziosa di quattro quotidiani
Testata:La Repubblica - L'Unità - Il Messaggero - Il Manifesto Autore: Vincenzo Nigro - Umberto De Giovannangeli - Eric Salerno - Michele Giorgio Titolo: «Video shock girato da una ragazzina soldato israeliano spara a un palestinese - Soldato israeliano spara a palestinese ammanettato - Spara al pacifista, scandalo in Israele - Bendato e ammanettato, poi mi hanno sparato»
Su La REPUBBLICA del 22 luglio 2008 Vincenzo Nigro fornisce un'interpretazione faziosa e inconsistente della vicenda del soldato israeliano arrestato per aver sparato a un manifestante palestinese arrestato.
Senza alcun riferimento a fatti specifici, e senza nessuna prova sostiene chesi sarebbe di fronte a "uno dei tanti episodi di violenza che da anni tormentano i palestinesi ai check point nei territori occupati da Israele" e che normalmente le autorità militari non perseguirebbero gli abusi.
L'episodio, insieme ad altri, prova semmai il contrario: gli abusi documentati vengono perseguiti
GERUSALEMME - Un soldato israeliano spara a freddo un proiettile di gomma al piede di un manifestante palestinese, ammanettato e bendato dopo essere stato fermato durante una protesta in Cisgiordania. Il giovane palestinese, Ashraf Abu Rahma, 27 anni, crolla a terra; è stato colpito all´alluce, si contorce dal dolore e i soldati per provocarlo gli dicono «prenditi un´aspirina». Per fortuna non è grave, solo un ematoma, ma il gesto è violento, uno dei tanti episodi di violenza che da anni tormentano i palestinesi ai check point nei territori occupati da Israele. Questa volta però le cose vanno in maniera diversa. Innanzitutto perché c´è una telecamera, una delle 100 piccole Sony che il movimento pacifista israeliano "Betselem" ha dato in mano a 100 ragazzi palestinesi. La richiesta è quella di filmare cosa fanno i soldati e i coloni contro i palestinesi. La ragazza che ha in mano quella telecamera, 14 anni, filma tutto, e tutto finisce prima nei telegiornali di Israele e poi di tutto il mondo. La seconda variante rispetto al comportamento usuale dell´esercito israeliano è che questa volta Tsahal condanna immediatamente il soldato che ha sparato. Il ministro della Difesa Ehud Barak, che fu capo dell´esercito e prima ancora delle forze speciali di Tsahal, dice che «è inammissibile, non è così che si comportano i guerrieri del nostro esercito». Poco dopo il portavoce dell´esercito annuncia che il soldato è stato arrestato, la polizia militare ha aperto un´inchiesta. In verità l´episodio è avvenuto il 7 luglio a Naalin, poco lontano da Ramallah, e fino all´altro ieri non era successo assolutamente nulla, nessuna inchiesta, nessun arresto. Betselem però ha diffuso il video e chiesto con forza di fare qualcosa. Ieri sulla stampa israeliana l´episodio è stato raccontato e commentato ampiamente. Nessuno ha difeso i soldati, a partire dall´esercito che definisce il fatto «un atto inammissibile, contrario alle regole che le Israeli Defence Forces devono seguire». Ma l´ennesima, piccola o grande novità, è che a parte la destra estrema, tutti hanno lodato il lavoro di Betselem. Maariv, giornale di centro, commenta senza esitazione: «I soldati che operano in questo modo credendo di difenderci stanno lavorando contro di noi. Ci indeboliscono».
Umberto De Giovannangeli sull'UNITA' ricorre alle dichiarazioni della pacifista Yael Dayan per ricavare dall'episodio una condanna dell'"occupazione" della Cisgiordania. Dove le truppe israeliane garantiscono la sicurezza dei civili israeliani e impediscono la presa del potere da parte di Hamas (come avvenuto a Gaza). L' "occupazione" israeliana, al momento, è autodifesa.
Eric Salerno sul MESSAGGERO avanza preventivamente il sospetto che "come per il passato" (quando?) "l'episodio finirà per essere attribuito allo stress o a un malinteso"
Michele Giorgio sul MANIFESTO intervista il palestinese vittima dell'abuso, senza nemmeno scrivere che il soldato che ha sparato è stato arrestato. L'intervista è un occasione per proclami propagandistici di "lotta" contro Israele.