Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Anna è una ventisettenne annoiata e depressa, una “cattiva ragazza” dei giorni nostri arenata tra studi fuori corso e amicizie sbagliate. Coinvolta per errore in un giro di droga nella Roma-bene viene obbligata dal giudice a lavorare per un anno nella libreria di Cristina, un’anziana ebrea tedesca che nei lunghi silenzi, così difficili da sopportare per Anna, sembra nascondere pensieri antichi e dolorosi. Dopo l’iniziale diffidenza, le due donne scopriranno di piacersi, unite dalla passione per i libri, e la più giovane si troverà catapultata nel passato della più anziana.
Christiana Ruggeri, giornalista del Tg2 al suo esordio narrativo, sceglie la forma del diario e la voce di una giovane donna per raccontare alcune pagine poco conosciute dell’Olocausto ebraico, come gli orrori del campo di Sachsenhausen, che segnò un vero salto di qualità organizzativo” dei lager nazisti, e i luoghi di sterminio dei Paesi baltici.
Ricco di dati e riferimenti storici, “La lista carbone” è un libro della memoria, che ruota attorno a un patto segreto tra Heinrich, ebreo detenuto a Sachsenhausen, e Heinz, il suo carnefice. Un patto che diede la libertà a 200 prigionieri dei nazisti, ma che condannò Heinrich alla solitudine. Ed è anche il romanzo di formazione di Anna, che attraverso i ricordi dei protagonisti di quelle tragedie si trova ad affrontare un passato che aveva conosciuto solo da lontano, sui libri e nei film, e finisce per maturare “una coscienza nuova”.
Qualche ingenuità nella trama e nello stile si fanno perdonare dal ritmo incalzante dell’intreccio narrativo, che sul modello di una spy-story porta Anna in viaggio tra Roma, Berlino e Riga, a colloquio con ex deportati ebrei, colonnelli nazisti e spie sovietiche, ricostruendo i percorsi della storia attraverso la memoria, le speranze e i sentimenti di chi la storia ha vissuto.