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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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L'Opinione Rassegna Stampa
18.06.2008 Richard Falk, la nuova recluta antisraeliana e antiamericana al Consiglio per i diritti umani dell'Onu
un articolo di Dimitri Buffa

Testata: L'Opinione
Data: 18 giugno 2008
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Un negazionista dell’11 settembre assunto dall’Onu»

Dopo l’amico di Gheddafi e di Mugabe , lo svizzero, Jan Ziegler, ecco una “new entry” assolutamente “palestinian correct” come esperto per il Council for human rights delle Nazioni Unite. Stavolta l’Onu ha scelto un ebreo che odia gli israeliani e gli americani, Richard Falk, autore di saggi e coautore di libri in cui spiega che le “twin towers” gli Usa se le sono fatte da sole. “Una demolizione controllata dei due edifici”. Mentre, come è ovvio, nessun aereo ha colpito il Pentagono.

La candidatura di questo signore come esperto per “La situazione dei diritti umani in Palestina e e altri territori arabi occupati” è stata la largamente caldeggiata da alcuni paesi arabo islamici.

Già la dizione dell’incarico è tutta un programma: implicitamente infatti ammette che Israele non è mai esistito. E’ solo un territorio arabo occupato. D’altronde questo professore emerito di diritto internazionale a Princeton è all’altezza del suo compito: se il suo  predecessore  aveva paragonato l’occupazione israeliana all’apartheid sudafricano, lui ha fatto di più, si è spinto a fare un parallelo con l’occupaszione nazista della Francia.

Nel 2002, in piena seconda Intifada, quando nello stato ebraico la gente mandava i figli a scuola su due autobus diversi per salvarne almeno uno in caso di attentati suicidi, lui si esprimeva così: “la resistenza palestinese gradualmente si è incamminata su un’opzione militare e i “suicide bombers” sembrano gli unici mezzi ancora disponibili per infliggere sufficienti danni a Israele così che la lotta possa continuare”.

Come si accennava, la scelta su qusto consulente è stata praticamente imposta da alcuni paesi arabo islamici, tra cui il Pakistan e l’Egitto, che stavolta potranno vendersi alla propria opinione pubblica interna un vero e proprio fenomeno da baraccone: americano, che però sostiene che l’America si sia inventata l’11 settembre per scatenare la repressione contro il terrorismo islamico; ebreo, che però giustifica gli “shaheed”.

Per le Nazioni Unite questa new entry nel consiglio per i diritti umani, che fa persino rimpiangere le vecchia screditata commissione, rappresenta una sicura garanzia che al Palazzo di Vetro le uniche violazioni dei diritti umani perseguite e condannate, anche nei prossimi anni, saranno quelle dell’odiato Occidente.

E che il sito internet del Council for human rights continuerà a tenere anche per il futuro nei propri “high lights” la parola “Israel”.

Sudan, Mynmar, Cina, nonché gli stessi Egitto e Pakistan, potranno continuare a dormire sonni tranquilli.

 

 

Dimitri Buffa


diaconale@opinione.it

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