Lobbies pro-Iran durante la visita di Bush a Roma come hanno lavorato
Testata: L'Opinione Data: 14 giugno 2008 Pagina: 3 Autore: Giorgio De Neri Titolo: «IL LUXEMBOURG FORUM PROPONE IL DIALOGO CON L'IRAN INSIEME AL PUGWASH»
Sull'OPINIONE di oggi, 14/06/2008, a pag.3, un articolo di Giorgio De Neri, sulle lobbies pro-Iran. Come hanno lavorato a Roma durante la visita di George Bush.
Il lettore de L'Opinione deve sapere che esistono delle lobby trasversali decisamente anti americane che si occupano di non proliferazione nucleare. E che dicono di avere un approccio "realista" con il dossier nucleare iraniano. In realtà si frappongono e cercano di fare pressioni su chi vorrebbe risolvere la questione in maniera drastica. Sia con le sanzioni sia con l¹opzione militare. Neanche a farlo apposta i loro boards sono zeppi di scienziati e "filantropi" russi. Abbandonano anche i cinesi, non manca qualche italiano e annoverano tra gli accademici della non proliferazione nucleare anche un pakistano e un iraniano. Il quale ultimo è il classico "Cicero pro domo sua". Purtroppo non mancano neanche gli israeliani del gruppo realista, quelli pronti all¹appeasement con chi ne minaccia la distruzione. Due di queste lobbyes, il Pugwash council e il Luxembourg forum, giovedì scorso si sono date appuntamento in un albergo romano di via Lombardia per discutere, ufficialmente di aria fritta, cioè i rischi di una catastrofe nucleare se continuerà la proliferazione. Ma ufficiosamente il loro scopo presumibile era quello di fare pressioni sui politici italiani ed europei, proprio nel giorno della visita di stato di Bush a Roma da Berlusconi, per costringere la prossima amministrazione americana ad accantonare formalmente l¹opzione militare e a concentrarsi solo sui negoziati diplomatici. Adducendo ad esempio di negoziato riuscito quello per la Corea del Nord. Inutile fare loro notare che la Corea del Nord è ancora un problema, che ha trasferito in Siria le proprie dotazioni nucleari, che qualcuno se ne è persino accorto e lo scorso 6 settembre ha bombardato la centrale nucleare allestita da Damasco alla chetichella (quel qualcuno ovviamente è Israele) e che senza la minaccia militare Teheran prima o poi l¹arma atomica l¹avrà davvero e quel che è peggio la userà contro lo stato ebraico. Nel board di queste quinte colonne dell¹appeasement troviamo anche il famigerato Hans Blix, quello che tentò di impedire in tutte le maniere la guerra al regime di Saddam Hussein. Schierandosi sempre, senza sé e senza ma, contro l¹amministrazione Bush. Senza neppure entrare nel merito delle banalità di repertorio che si sono sentite durante l¹incontro dell¹altro ieri a Roma, vi basti sapere e capire chi ci sta dietro: la conferenza era in russo tradotta simultaneamente in inglese. Altre lingue non erano contemplate. Anche se è stata fatta a Roma, quindi in Italia. Come direbbe Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Mettiamoci pure quel revenant di Hans Blix nel board del Luxembourg forum, mentre constatiamo la presenza, in quello del Pegwash Council, dello scienziato iraniano Saideh Loftian, vice direttore per l¹istituto degli studi strategici sul Medio Oriente e professore di scienze politiche a Teheran, insieme a quella di Riad Malki, cosiddetto ministro degli Esteri dell¹Autorità nazionale palestinese, e si capiranno meglio le finalità di questa congrega di accademici. Che peraltro non sono riusciti a mettere insieme, nel loro meeting, più di dieci giornalisti di numero. Comunque ci hanno provato e presto bisognerà tornare a occuparsi di loro.
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