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L'Opinione Rassegna Stampa
07.06.2008 Olmert da Bush
l'analisi di Michael Sfaradi

Testata: L'Opinione
Data: 07 giugno 2008
Pagina: 3
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Il destino d’Israele è scritto a Washington»

Su l' OPINIONE di oggi,07/06/2008, l'analisi di Michael Sfaradi sull'incontro a Washington tra Ehud Olmert e George Bush, e un panorama della situazione in I

sraele. 

 

Le notizie di politica internazionale che tengono banco in Israele arrivano tutte da Washington, dove il Primo ministro Olmert si è incontrato con il presidente George Bush con un’agenda di colloqui fitta di temi da affrontare e risolvere. I due si sono confrontati sul come, quando e con chi, riprendere le trattative e visto che il pragmatico Abu Mazen non ha il peso che dovrebbe e con Hamas c’è una chiusura totale.

 

Sono poi passati alla situazione libanese alla luce della nuova situazione interna nel paese de cedri dopo il colpo di stato di Hetzbollah che ha rimesso in discussione gli equilibri diventando sempre di più la forza dominante non solo a livello militare ma anche politico. È forte il sospetto che il nuovo presidente Suleiman sia un fantoccio in mano alle milizie filo iraniane. I temi centrali, a detta dello stesso Olmert, sono stati però l’Iran ed il futuro dei rapporti bilaterali fra le due nazioni. Per quello che riguarda le mire atomiche di Ahmedinejad Israele sente sempre più pressante la minaccia e chiede all’alleato americano un’azione immediata che porti ad uno stop di Teheran verso alla rincorsa al nucleare. George Bush ha risposto che ci sono ancora delle azioni di forte “embargo mirato” che potrebbero convincere l’Iran a fare marcia indietro. Olmert è sembrato tranquillizzato dalle risposte di Bush. Si è portato a termine, l’acquisto da parte di Israele di aerei F 35 e F 22, caccia multiruolo che dovrebbero sostituire gli F 15 e gli F 16 attuali. Verrà anche installato un sistema di osservazione costante in modo da permettere ad Israele di non essere sorpresa nel caso di attacco missilistico ed è stato raggiunto un accordo di massima che prevede un’azione congiunta nel caso si dovesse ricorrere alla forza per neutralizzare le centrali nucleari iraniane. Per quello che riguarda i rapporti bilaterali c’è apprensione da parte israeliana soprattutto dopo la vittoria di Barak Obama alle primarie del Partito Democratico. Infatti, nonostante le dichiarazioni rassicuranti la diffidenza  nei suoi confronti è ancora molto alta, viste le sue precedenti prese di posizione soprattutto perché in passato si è circondato di personaggi dichiaratamente antisionisti ed antisemiti. Olmert ha dovuto, suo malgrado, spiegare a Bush la natura e il perché delle accuse a cui dovrà rispondere in patria, lo aspettano giorni di fuoco.

 

Parte dei partiti di maggioranza chiedono a gran voce le elezioni interne a Kadima che decida chi sarà il nuovo segretario e di conseguenza il nuovo Primo Ministro, mentre tutta l’opposizione e “Ahavoda” il partito di Barak vanno oltre, in una richiesta di elezioni politiche generali.

 

A tutto questo bisogna aggiungere i malumori crescenti della popolazione che abita vicino ai confini con la striscia di Gaza, l’ultimo bombardamento in ordine di tempo ha colpito il Kibbutz Nirim dove Amnon Rosemberg di 51 anni sposato con tre figli, ha perso la vita ed altre due persone sono rimaste seriamente ferite.

 

Dall’inizio dell’anno 1138 Kassam 768 bombe di mortaio e 32 missili Grad hanno colpito Israele, 4 persone sono morte e ci sono stati 155 feriti. La popolazione a questo punto chiede al governo delle risposte precise che possano riportare la calma nel sud di Israele.

 

Secondo alcuni alti ufficiali dell’esercito che hanno chiesto l’anonimato, lo scontro con Hamas sembra essere inevitabile.
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