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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
28.05.2008 "Una saldezza morale e un coraggio straordinari"
Antonio Badini li attribuisce al generale Michel Suleiman, che ha consegnato il Libano a Hezbollah

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 28 maggio 2008
Pagina: 11
Autore: Antonio Badini
Titolo: «Tre ragioni per sperare nel Libano di Suleiman»
Antonio Badini sul SOLE 24ORE elenca "tre ragioni per sperare nel Libano di Suleiman", come recita il titolo. La prima sarebbe

la statura politica di Michel Suleiman che continua a dimostrare una saldezza morale e un coraggio straordinari

Un capo di stato maggiore che cede di fronte alle violenze di una milizia terroristica, lasciandola agire impunemente, dimostra davvero "una saldezza morale e un coraggio straordinari" ?

La seconda ragione:  

la si rinviene nello stesso discorso d'investitura del generale Suleiman che consacra e rende esplicita un'azione diplomatica  che gli osservatori attenti accreditano al ministro degli Esteri saudita al-Feisal in contatto con l'omologo iraniano Mottaki e il cui positivo esito toglie gran parte di fondamento alle critiche della stampa israeliana all'intesa di Doha, che avrebbe favorito Hezbollah riconoscendo all'opposizione la minoranza di blocco.

Ricordiamo che Hezbollah si è impegnato a non rivolgere le sue armi contro i libanesi (accordo che ha già violato proprio nella crisi che ha preceduto l'elezione di Suleiman) , ma potranno di fatto  decidere della pace e della guerra con Israele. Particolare di poco conto ?

Terza ragione: il dialogo di Damasco con Gerusalemme. Che è appena cominciato e che per ora suscita solo una serie di interrogativi senza risposta: la Siria interromperà i rapporti con l'Iran, con Hama e con lo stesso Hezbollah?

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