L'avrà anche fondata Antonio Gramsci nel 1924, ma L'UNITA' è e resta un quotidianoi di partito, il mulino per il quale tira l'acqua essendo asservito ad una precisa ideologia. Non si chiamerà più comunista, ma le persone sono sempre le stesse, anche se il nuovo padrone si chiama Soru e non più PCI. Facciamo queste osservazioni dopo aver letto una colonnina che Udg ( al secolo Umberto De Giovannangeli ) ha dedicato al nuovo ministro degli esteri Franco Frattini sul numero di oggi, 24/05/08 a pag. 11,dal titolo " Meglio tardi che mai ". Quello che succederà nei prossimi giorni ci dirà se Udg ha azzeccato la previsione, oppure se il suo è stato solo un , un Frattini entrato nella porta girevole dell'UNITA' e uscito nel panni di Massimo D'Alema. A Udg la trasformazione andrebbe sicuramente a genio, molto meno a chi si augura che con il nuovo governo la nostra politica estera torni ad essere quella che era stata nei cinque anni del precedente governo Berlusconi. Ecco il pezzo di Udg:
Meglio tardi che mai. Della serie: ripensarci fa bene. Alla politica estera italiana. E agli sforzi di portare la pace in Medio Oriente. Non c’è che dire: Franco Frattini sta dando prova di saper tornare sui suoi passi e modificare antiche posizioni un po’ «oltranziste». Pensiamo a Hezbollah: un’organizzazione terroristica, aveva ripetuto in passato il titolare della Farnesina, lanciando strali contro il suo predecessore alla guida della diplomazia italiana, quel Massimo D’Alema dipinto come colui che «andava a braccetto con gli Hezbollah». Ora Frattini ci ripensa e dichiara che Hezbollah «è un partito politico, che ha deputati in parlamento»; un partito che si appresta a far parte del nuovo governo di unità nazionale libanese. Domani, il nostro ministro degli Esteri sarà a Beirut per l’elezione del nuovo capo dello Stato libanese, il generale cristiano maronita Michel Suleiman. Domanda: Frattini si farà fotografare assieme ad esponenti di Hezbollah? Staremo a vedere. M a nel suo benefico ripensamento, Frattini guarda anche alla Siria. Sì, propria a quella Siria a cui Romano Prodi si rivolgeva nel tentativo di rafforzare la stabilità del Libano, e proprio per questo l’ex premier veniva accusato dal centrodestra di essere succube di uno dei Paesi sponsor del terrorismo mediorientale. Meglio tardi che mai. Il ministro Frattini rileva, in una intervista alla tv «Class Cnbc» che il coinvolgimento di Damasco nel processo di pace in Medio Oriente è «un dato straordinariamente positivo». E aggiunge: «Dobbiamo lavorare affinché nella regione del Medio Oriente si arrivi ad una stretta finale dei negoziati di pace tra Israele e Anp» ed in questo senso i colloqui avviati tra Israele e Damasco rappresentano «un dato straordinariamente positivo». Meglio tardi che mai. u.d.g.
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