Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
L’ultima generazione di autori israeliani, da Eshkol Nevo ad Alona Kimhi, la considera una maestra, la vera apripista di un rinnovamento nei canoni della letteratura del suo Paese; nel ’99 è stata inclusa tra le 50 donne più influenti d’Israele. Orly Castel-Bloom, nata e cresciuta a Tel Aviv, classe 1960, è già nota al pubblico per Parti Umane (e/o), surreale e sulfureo romanzo su un Israele nevrotizzato non solo dall’Intifada, ma dalla strana influenza di un clima impazzito. Alla Fiera del Libro di Torino ha presentato, tradotto per la prima volta in italiano e introdotto da Elena Loewenthal, il suo libro d’esordio del ’92, Dolly City. In una città grigia di svincoli, cunicoli e autostrade antitesi di ogni esotismo orientale, la protagonista Dolly è un medico che trova un neonato abbandonato e decide di adottarlo. Farà di Figlio il recettore di ogni sua ansia e follia, sottoponendolo a vaccini e operazioni, disegnandogli sulla schiena una mappa dell’Israele biblica, frugandolo e sezionandolo ma badando a tenerlo in vita. Favola cattiva, apologo distruttivo e ironico sulla maternità, è la storia di una malattia, quella “delle possibilità infinite, della incertezza del dubbio”. Mentre Dolly, nota Loewenthal, diventa la spietata controfigura della Yiddishe mame incapace per affetto di liberare i suoi figli, e insieme metafora di un paese ossessionato dalla sopravvivenza.