Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Replica a Sandro Viola - "Le bandiere bruciate a Torino 16/05/2008
Lo sà, Sandro Viola, perchè di "noi" (noi difensori d'Israele, anche cristiani come me) non si sente mai una parola di condanna o di critica della politica israeliana? Perchè sono in troppi a criticare Israele per motivi più che ovvii, cioè per puro antisemitismo. E che naturalmente negano che il loro è soltanto odio contro gli ebrei mimetizzato da antisionismo, anzi accusano noi di odiare i palestinesi, visto che non diamo dentro anche noi a demonizzare lo stato ebraico. Quando si parla di olocausto nei confronti dei palestinesi, quando si vuole negare il diritto d'esistenza allo stato ebraico (e fosse solo quale stato ebraico), quando si danno tutte le colpe esclusivamente ad Israele, sorvolando su quelle del mondo arabo, quando non si vuole vedere i connessi storici, ma si parla di colonizzazione e persino di "apartheid" - no, caro Viola, non è per esasperazione che si usa tale linguaggio nei confronti di Israele, e lei lo sà benissimo, è per odio e per delegittimare lo stato ebraico. E non sono soltanto i pochi "imbecilli ignoranti" bruciatori di bandiere, che allora si, come dice Viola, ci si potrebbe anche ridere sù, no, sono molti, troppi i "normali cittadini" che in silenzio applaudono a tali atti e a tali accuse, più demonizzanti e più (sottilmente) disprezzanti, più ci si applaude - e questa la mia esperienza quotidiana si può dire. E quel che più terrei a sottolineare: sono loro stessi, gli "antisionisti" di questo stampo, ad impedirci di criticare obiettivamente Israele come uno qualsiasi altro stato. Non vorrei infatti che la mia critica, quando ci fosse qualcosa degno di critica, venisse adoperata soltanto a rafforzare i loro fini, a dar loro ragione quando altro non vogliono che demonizzare e delegittimare lo stato ebraico. Cosa che avviene anche senza il mio "sostegno". Ecco perchè non ho la minima voglia di criticare Israele, soltanto ed esclusivamente per questi motivi. lettera firmata