Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
In Libano hanno vinto Hezbollah e Iran ma la chiamano "intesa"
Testata: Il Foglio Data: 16 maggio 2008 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Perdendo il Libano»
Dal FOGLIO del16 maggio 2008:
La Lega araba, dal 1945 a oggi, non ha mai risolto una crisi, ma ne ha create molte (tra cui tre guerre), e oggi non si smentisce in Libano. Con clamore mediatico annuncia un accordo a Beirut tra Hezbollah ed esecutivo di Fouad Siniora. In realtà, è soltanto la presa d’atto della vittoria piena di Hezbollah perché la cosiddetta intesa prevede solo il ritiro dei provvedimenti presi dal premier Siniora e la tregua negli scontri che hanno già fatto 81 morti. L’unica novità è un round negoziale che si aprirà a Doha. Già il fatto che non si possa tenere a Beirut è prova dell’inevitabile suo fallimento. Il punto rovente infatti non è soltanto il boicottaggio di Hezbollah dell’elezione del presidente del Libano. Il punto vero è il rifiuto di Hezbollah di ottemperare alle due risoluzioni dell’Onu che gli impongono il disarmo (il silenziamento da parte di Siniora del suo sistema privato di comunicazioni militari aveva questo fine). La realtà è che Hezbollah dirige il suo esercito non solo contro Israele, ma anche contro il legittimo governo di Beirut. Ma su questo punto la trattativa non inizierà neanche e quindi ogni eventuale accordo sulla presidenza sarà ostaggio di Hezbollah, che ha dimostrato di potere occupare Beirut manu militari in due ore. Il tema vero, ora, è se le nazioni che partecipano a Unifil si accontenteranno di questi inutili palliativi o se finalmente prenderanno una iniziativa forte – certo non militare – non “sulla” Siria, ma “contro” la Siria, snodo dell’egemonia iraniana sul Libano.
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