martedi` 13 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
26.04.2008 Golda e David, una storia d'amore
nel racconto di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 26 aprile 2008
Pagina: 15
Autore: Dabide Frattini
Titolo: ««Il mio cuore sussulta»: lettere di Golda all'amante David»

«Il mio cuore sussulta»: lettere di Golda all'amante David

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 26/04/2008, a pag. 15, Davide Frattini racconta la storia d'amore fra due fondatori dello Stato ebraico, Golda Meir e David Remez. La loro corrispondenza sarà presto un libro, Ecco l'anticipazione:

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — David Remez è il primo a morire tra i padri fondatori che firmano la dichiarazione d'Indipendenza israeliana e l'ultimo uomo a lasciare il cuore di Golda Meir. Per oltre vent'anni hanno avuto una relazione secretata, più che segreta, un affaire di Stato: tutti sapevano, pochi ne parlavano. La signora di ferro, prima e unica donna premier del Paese, conosce David nel 1924, quando ha 26 anni e lui 12 di più. Non si lasceranno fino al 1951. Sono tutt'e due sposati, anche se Golda non vive con il marito, dopo che lei si è trasferita a Tel Aviv assieme ai figli.
Diventato segretario dell'Histadrut, il potente movimento sindacale, Remez coinvolge il futuro primo ministro sempre di più nelle organizzazioni sioniste e spinge la sua carriera politica. Viaggiano insieme a raccogliere fondi, vivono a pochi minuti di distanza e i loro bambini giocano nello stesso cortile. Si scambiano lettere appassionate, che sono state ritrovate negli archivi del partito laburista e verranno presentate in un libro. «Quando parlava, Golda non ha mai perso il suo accento — commenta il quotidiano Yedioth Ahronoth, che pubblica un'anticipazione — eppure nelle lettere rivela un ebraico romantico, complesso, pieno di sfumature ed emozioni». Remez è anche poeta, contribuisce ad arricchire la lingua che si sta sviluppando. Le sue parole affascinano l'amante e compagna di avventura politica: nel primo governo di David Ben-Gurion, lei è ministro del Lavoro, lui ai Trasporti. «Ho ricevuto la tua lettera — scrive Golda Meir —. Puoi immaginare quante volte ho letto quelle righe? Riesco a trovare sempre qualcosa di nuovo. E' meraviglioso poter leggere e scrivere così. Mi dici che non vuoi aggiungere altro, fino a quando non potremo parlare faccia a faccia. Il mio cuore sussulta all'idea. Solo Dio sa, quanto aspetti quell'incontro ».
In altri passaggi, Golda mostra il carattere caparbio e risoluto, che si ammorbidisce solo per Remez. «Ricordo sempre il Congresso sionista del 1937. Non eravamo d'accordo, ma abbiamo continuato a lavorare insieme. Ti dò il merito completo per questa armonia, non sono mai stata in grado di essere così con altre persone». La donna che Ben-Gurion chiamava «l'unico vero uomo nel governo» rivela il senso di colpa, perché non vede abbastanza i figli e la fatica di una relazione che deve restare ufficialmente nascosta. «La paura di scrivere le cose apertamente, il nostro linguaggio segreto non ha un vocabolario sufficiente. Adesso una parola che non ho mai detto prima...».
Davide Frattini Ritratto di Golda Meir da giovane a Milwaukee

 
Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante.
 
 

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT