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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Luciano Tas
Le storie raccontate
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Il tour mediorientale di Carter 20/04/2008

L’ex Presidente (per una sola legislatura) degli Stati Uniti Jimmy Carter ha concluso il suo giro nelle zone critiche del Medio Oriente incontrando a Damasco un dirigente di Hamas, con il quale ha ribadito il suo leit motiv (per la verità non nuovo) diretto a Israele, che più o meno recita da quasi mezzo secolo così: “Bisogna dialogare con i propri nemici, altrimenti con chi si dovrebbe dialogare”?

 

Un leit motiv tanto accattivante da averne fatto la foglia di fico di tutti gli anti-israeliani di ferro (guai per altro a  definirli antisemiti, non fosse per quella “anticchia” in più del necessario che ci mettono nella loro fede anti-israeliana).

 

Ma davvero, perché Israele non vuole “dialogare” con Hamas?

 

Il motivo dovrebbe essere facile da individuare, a conoscere anche superficialmente la storia e le cause del conflitto arabo-israeliano, ma facciamo un esempio.

 

Mettiamo cioè che in Italia Walter Veltroni se ne esca dicendo che non ha intenzione di riconoscere l’esito della recente votazione e che la ritiene non solo illegittima, ma addirittura nulla e non avvenuta. Quindi considera inesistente il governo Berlusconi e dichiara di battersi contro l’“entità” berlusconiana, non riconoscendogli nemmeno il diritto di esistere.

 

E mettiamo che in tale ipotetica e per fortuna solo fantastica situazione, se ne venga in Europa un ex Presidente Usa (o di qualsiasi altra nazione) non a sostenere la legittimità del voto italiano e del governo Berlusconi (e quindi l’insensatezza di chi non intende nemmeno riconoscerne l’esistenza), ma si rivolga a Berlusconi invitandolo a “dialogare” proprio con chi non ne ha la minima intenzione, e non può averla perché il suo proposito è quello di non considerare esistente l’avversario, e non altro.

 

La domanda dei più – di quanti siano in buona fede – è da ritenere che sarebbe: “Ma che, Veltroni è diventato matto?”.

 

No, il matto sarebbe chi volesse sostenere la legittimità di un “dialogo” con queste premesse piuttosto che quella del voto regolarmente espresso dal popolo italiano.

 

Spero che Veltroni e Berlusconi non si adontino per questo piccolo apologo, che era teso soltanto a cercare di illustrare una situazione per fortuna molto lontana dall’Italia. E comunque a entrambi chiedo scusa.

 

La domanda vera potrebbe essere: “Ma Carter è diventato matto?”.


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