In merito alla polemica suscitata dal possibile apparentamento della lista Alemanno con la "Destra" di Storace, il CORRIERE della SERA di oggi, 20/04/2008, a pag.6, riporta le dichiarazioni del candidato PdL al Comune di Roma in contrapposizione a Rutelli del PD. Articolo di Paolo Foschi.
ROMA — Gianni Alemanno aggressivo e pronto allo scontro? Non più. Il candidato sindaco del Pdl per gli ultimi infuocati giorni di campagna elettorale sembra aver cambiato approccio: niente risse verbali, invita i rivali al rispetto reciproco, «perché noi non cadremo nella trappola replicando alle offese del Pd. Vogliamo parlare di fatti». Conferma di aver scaricato la Destra «per dare un segnale di cambiamento ». E anche su una questione delicata come quella delle poltrone, punta su una politica «alta »: «Se sarò eletto, non ricorrerò allo spoil system. Ma ci sarà un'eccezione: come prima cosa sostituirò Bettini alla guida della Festa del Cinema, al suo posto metterò Pasquale Squitieri. Non ci interessa però il potere, manderemo via dalle aziende pubbliche solo chi ha lavorato male. Come l'intero vertice dell'Ama (l'azienda dei rifiuti). Questo è un dovere morale». Il candidato sindaco ha dunque ribadito che al ballottaggio correrà da solo. La comunità ebraica ha espresso «soddisfazione» per la presa di distanza da «chi non ha mai rinnegato il fascismo». Sulla libertà di voto decisa dall'Udc, l'esponente di An ha aggiunto: «Ben venga. Chi vota secondo coscienza non può scegliere Rutelli ». E il coordinamento territoriale dell'Udc, contravvenendo agli ordini del vertice, si è schierato: «Noi sosteniamo Alemanno», hanno scritto 60 esponenti locali al leader Casini. Appoggio anche da un gruppo di artisti e sportivi, fra i quali l'attore Lando Buzzanca: due anni fa aveva invece sostenuto Veltroni. È stata comunque una giornata di veleni. Alemanno ieri ha trovato Roma tappezzata di poster. «La destra al governo nel Lazio: 4 assessori indagati, 3 assessori con richiesta di arresto. Alemanno e Storace ancora insieme? No grazie». Manifesti anonimi, come spesso accade in questi giorni? No, firmati, stavolta, da Liberi Insieme, associazione che fa capo a Athos De Luca, ex Verde, ora Pd. «Esprimo la mia solidarietà a Storace — ha detto Alemanno —. Veltroni ha lanciato un appello a non essere sempre contro. Lo accolgo anzi lo rilancio a Rutelli e ai suoi». E proprio mentre Alemanno invocava il «rispetto reciproco», Veltroni lo apostrofava come «lo scendiletto del Pdl». In serata la replica. Sul filo dell'ironia. «Ha ragione Veltroni a dire che non deve essere eletto uno scendiletto. Allora può votare per me, non sono certo uno scendiletto». Poi la questione sicurezza ha fagocitato il dibattito politico. Il Pdl, in segno di lutto per l'omicidio a Roma, ha annullato le feste in piazza del weekend. E la caccia al voto si è solo spostata: «Oltre 500 cittadini hanno organizzato dopocena a casa per promuovere fra amici e parenti Alemanno sindaco». Il gran finale giovedì pomeriggio: per la chiusura della campagna elettorale a piazza Navona ci saranno Fini e Berlusconi. E intanto martedì, a Ballarò, l'atteso confronto con Rutelli. Paolo Foschi
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