Dall' OPINIONE di oggi, 19/04/2008, a pag.3, l'articolo di Dimitri Buffa sul contrabbando via mare di armi per Gaza dall'Iran.
Armi dall¹Iran via mare dirette a Gaza per rifornire i terroristi islamici
di hamas e della jihad. Come nel 2002, qundo venne intercettata la nave
iraniana Karin B, l¹Iran adesso utilizza il mare e le coste per rifornire di
missili kassam e di esplosivi i miliziani armati che minacciano Israele
quasi tutti i giorni che Dio manda in terra.
Lo ha detto ieri un alto ufficiale dell¹esercito alla stampa israeliana
precisando che la marina israeliana stavolta ben difficilmente riuscirà a
intercettare tutti i carichi che giungono a Gaza. E qeusto per il semplice
motivo che non vengono più utilizzate le grosse navi come la Karin B ma
pescherecci molto più difficili da controllare. Inoltre spesso le armi
vengono messe in dei tubi di plastica impermeabili e galleggianti che poi
vengono ripescati da pescatori locali che fingono di occuparsi della pesca
vera e propria. Uno stratagemma che sta facendo passare verso Gaza qualcosa
come il 70% di ciò che viene inviato dall¹Iran. Inoltre le componenti dei
razzi di media e lunga gittata vengono spedite smontate in pezzi e solo in
seguito al recupero vengono rimontate grazie anche all¹ausilio dei non pochi
consiglieri iraniani già presenti a Gaza da mesi.
Se non da anni.
Naturalmente resta in piedi anche l¹altra opzione di contrabbando attraverso
la miriade di tunnel scavati al di sotto del Corridoio di Philadelphi che
collega il Sinai a Rafah.
Di recente le forze di sicurezza israeliane hanno notato un aumento della
presenza di armi di fabbricazione
iraniana nella Striscia di Gaza, compresi razzi e proiettili da mortaio. I
gruppi terroristici attivi a Gaza avrebbero ricevuto da Teheran due diversi
tipi di mortai, uno
con un raggio d'azione di dieci chilometri, che può sparare i razzi Qassam,
e un altro con un raggio di sei chilometri. Secondo i funzionari della
difesa israeliana
nelle ultime settimane sarebbero arrivati a Gaza migliaia di pezzi
d'artiglieria di questo tipo.
Cosa che putroppo non farebbe presagire proprio niente di buono. Così, in
occasione della Pasqua ebraica, è stata disposta la chiusura di tutti i
valichi con Gaza e la Cisgiordania. Speriamo solo che Vattimo non protesti.
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