Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Il concerto di Zubin Mehta nel ghetto di Varsavia in ricordo degli ebrei che vi sono morti
Testata: Corriere della Sera Data: 17 aprile 2008 Pagina: 21 Autore: Monica Ricci Sargentini Titolo: «L'omaggio solitario di Mehta agli ebrei morti a Varsavia»
Dal CORRIERe della SERA del 17 aprile 2008:
Le note si sono propagate per la «via della memoria», nell'antico ghetto ebraico di Varsavia verso mezzanotte. Un concerto improvvisato, quello di martedì scorso, che il grande direttore d'orchestra indiano Zubin Mehta ha voluto dedicare alle vittime della rivolta del '43. «Suoniamo per le anime di chi è morto qui — ha detto Mehta —. La nostra priorità è guardare avanti ma anche non dimenticare». Per l'occasione la scelta è caduta sulla Sarabanda di Bach che è stata eseguita davanti al Monumento agli eroi del ghetto dove, poche ore prima, erano risuonate le preghiere per i morti recitate da un migliaio di persone arrivate a Varsavia per commemorare il 65˚ anniversario della rivolta. A guidarle il presidente israeliano Shimon Peres e quello polacco Lech Kaczynski. «La maggioranza dei rivoltosi — ha detto Peres — fu uccisa a sangue freddo. Persero la battaglia ma, dal punto di vista della Storia, non c'è mai stata una vittoria più grande. La vittoria degli uomini sulla bestialità umana, delle anime pure su quelle cadute ». «Un inferno» così Kaczynski ha descritto il ghetto sotto l'occupazione nazista: 4,5 chilometri quadrati in cui furono costretti ad abitare circa 450.000 ebrei. Centinaia di migliaia morirono per le pessime condizioni di vita. Nel 1943 un migliaio di giovani organizzò l'insurrezione armata contro le deportazioni. Nella battaglia finale, iniziata il 19 aprile e durata tre settimane, furono sterminati in 11mila tra uomini, donne e bambini. Il ghetto, poi, venne raso al suolo. «Ci stavano uccidendo — ha raccontato il sopravvissuto Hela Rufeisen, diciottenne al tempo della rivolta —, allora abbiamo deciso di combattere e far loro del male». «Portare la musica tra la gente che si odia» è la massima aspirazione di Mehta, 72 anni il 29 aprile. «Ma non l'ho fatto abbastanza — aveva confessato due anni fa al Corriere —. Devo fare di più per israeliani e palestinesi». Lenire il sangue, la morte, il dolore con un concerto. Il grande direttore che, a 18 anni, lasciò Bombay per Vienna ci ha provato martedì scorso dirigendo la Israel Philharmonic Orchestra all'Opera nazionale di Varsavia, e diffondendo, tra le altre, le sinfonie n.3 e n.5 di Beethoven. Lo aveva già fatto il 29 agosto del 1999 quando si era esibito a Weimar nelle vicinanze del campo di concentramento di Buchenwald con la Bavarian State Orchestra e la Israel Philharmonic Orchestra. Pnina Greenspan aveva 15 anni e nemmeno un parente vivo quando si unì ai rivoltosi nel ghetto. «Il mondo, che allora era indifferente — dice con un filo di voce — oggi dovrebbe ricordare quello che i nazisti hanno fatto». Per rispetto allo sabbath la celebrazione dell'anniversario, che cadrà sabato prossimo, è stata anticipata all'altro ieri. Ma la memoria rimarrà nel tempo.
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