Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele ha deciso di aumentare le misure di sicurezza sui propri voli per il timore di "concreti" at tentati terroristici da parte dei fondamentalisti islamici libanesi di Hezbollah. A riportare la notizia è uno dei principali quotidiani israeliani (lo Yedioth Ahronoth) che cita come fonte lo Shin Bet, i Servizi di sicurezza interni dello Stato ebraico. Le misure sono state "significativamente" rafforzate sia dentro che fuori i velivoli. Tre saranno le compagnie aeree coinvolte, quella di bandiera El Al e le due charter Arkia e Israir. E' stato aumentato il numero degli agenti della Sicurezza a bordo, ma la novità più grande sarà fuori dai finestrini. Per alcune tratte gli aerei saranno scortati - nelle fasi di decollo e di atterraggio - da elicotteri israeliani. Inoltre sulle piste ci saranno uomini dell'Intelligence di Gerusalemme per seguire momenti come il rifornimento di carburante o il carico e lo scarico dei bagagli. Le misure vedranno interessati gli aeroporti israeliani e le destinazioni "a rischio", ma anche alcuni scali europei e dell'estremo Oriente. «La minaccia è estremamente concreta - ha dichiarato una fonte della Sicurezza allo Yedioth Ahronoth - Non abbiamo scelta, dobbiamo fare tutto il possibile». Gli agenti della sicurezza sono sempre presenti sui voli delle compagnie aeree israeliane. A decidere quanti uomini assegnare a ogni linea è lo Shin Bet. Il numero quindi cambia a seconda della tratta o del livello d'allarme, a seconda delle informazioni che giungono all'Intelligence. VENDETTA ANNUNCIATA Negli ultimi tempi il livello d'allarme si è innalzato ancora di più. Gerusalemme teme che la Siria (fiancheggiata dall'Iran) possa vendicare l'uccisio ne del leader di Hezbollah, Imad Mughniyeh, assassinato a Damasco lo scorso 12 febbraio. Il regime siriano ha accusato Israele della sua morte, annunciando vendetta. Da qui la decisione di innalzare le misure d'allerta. Il principale timore è quello di un attacco missilistico al momento della partenza o dell'arrivo. Gli aerei israeliani non sono dotati di un sistema antimissile. Questa misura, al momento, attende di essere installata sui voli civili. A non volerla sono le compagnie aeree perché un sistema antimissile limita l'attività di movimento del velivolo. Intanto come provvedimento precauzionale l'El Al ha sospeso i voli da e per la Turchia, mentre su destinazioni come Il Cairo e Bangkok l'allerta è ai massimi livelli. Già ai tempi dagli attacchi dell'11 settembre alle compagnie aeree era stato chiesto di montare porte anti-proiettile per le cabine di pilotaggio dei voli commerciali. Lo Shin Bet inoltre ritiene probabile anche l'orga nizzazione di azioni contro obiettivi israeliani all'estero, compresi rapimenti di turisti o attacchi a navi-crociera. In Israele il livello di allarme era già stato innalzato in occasione della festa del Purim, il carnevale ebraico, che si è svolto il 22 marzo. L'AGGUATO Misure di sicurezza eccezionali anche per le celebrazioni della Pasqua cattolica e subito dopo l'at tentato alla scuola rabbinica Merkaz Harav Yeshiva di Gerusalemme, lo scorso 6 marzo. Gli allarmi in Israele però sembrano non essere mai sufficienti. Ieri il capo dell'ufficio del ministro per la Sicurezza interna, Avi Dichter, è stato colpito da un cecchino che sparava dalla Striscia di Gaza. L'uomo, Matti Gill, è stato ferito all'inguine e ricoverato in condizioni stabili. Il ministro, che era presente, è rimasto illeso. Dichter e il suo assistente stavano visitando il kibbutz di Nir Am. L'attacco è stato rivendicato da "Il braccio della nazione", una nuova sigla che sarebbe legata ad Al Qaeda.
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