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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Agenzia Radicale Rassegna Stampa
25.03.2008 Aiuti umanitari e materiale bellico
tutto quello che entra a Gaza

Testata: Agenzia Radicale
Data: 25 marzo 2008
Pagina: 1
Autore: Elena Lattes
Titolo: «Aiuti umanitari (necessari) e materiale bellico per esplosivi da scongiurare»

Da AGENZIA RADICALE :

Nei giorni in cui i nostri media hanno proposto numerosi servizi sulla mancanza di beni di prima necessità nella Striscia di Gaza. Eppure di camion ne sono arrivati numerosi. In particolare, il 4 marzo, Hnno attraversato i valichi di Karni, Sufa e Kerem Shalom 161 automezzi con medicinali, carne, pesce, verdure surgelate, frutta, farina, zucchero, olio, latticini, riso, grano e ceci provenienti dall'Unrwa e dalla Fao.

Il 5 marzo ne sono entrati 69 contenenti maschere d'ossigeno, prodotti alimentari per neonati, caffè, salsa di pomodoro, humus (salsa a base di ceci) e forniture supplementari di tutto il resto sopraelencato.

Il giorno dopo attraversavano i tre valichi 162 camion con gli stessi prodotti delle forniture precedenti e ugualmente la settimana successiva, l'11 marzo entravano altri 154 autormezzi, contenti latte, uova, sale, margarina, tessuti vari, buste di plastica, carta igienica, te, aglio, cipolle, mais, soia e piselli.

Tutto questo nello stesso momento in cui Tony Blair in visita in Israele dopo gli attacchi di missili Qassam alle cittadine di Sderot e Ashkelon, si lamentava con il Primo Ministro Olmert dell'insufficienza degli aiuti umanitari e chiedeva una maggiore apertura e libero accesso da e verso la Striscia.

Le consegne sono proseguite normalmente anche nell'ultima settimana, con una media di oltre 100 camion al giorno, una quantità minore se paragonata a quella degli anni scorsi, ma significativamente maggiore se si considera che le due entità, lo Stato di Israele e Gaza sono in guerra.

Inoltre, durante un normale controllo per ben due volte in poco più di una settimana gli israeliani hanno trovato numerosi camion che trasportavano materiale chimico utilizzato generalmente per fabbricare esplosivo. In particolare il 14 marzo i militari hanno confiscato a sud di Nablus un carico di trenta batterie contenenti acido solforico, componente primario delle bombe usate negli attentati. Fonti israeliane hanno affermato che Hamas, Jihad islamica e forse anche Fatah, avevano ordinato l'acido e altre componenti chimiche per portare a termine la fabbricazione di missili e razzi di cui alcuni componenti erano già stati assemblati.

"Senza queste sostanze, le organizzazioni terroristiche avranno maggiori difficoltà a portare avanti attacchi terroristici".

Dall'Italia, inoltre, è arrivato nella Striscia un convoglio con presidi di chirurgia di emergenza e materiale sanitario di consumo per un valore di 400 mila euro, parte di un più ampio stanziamento stabilito dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri dell'ammontare di un milione e mezzo di euro.

Gli Stati Uniti a loro volta, hanno approvato un trasferimento di 150 milioni di dollari all'Autorità Palestinese e il Primo Ministro, Salam Fayyad ha così commentato: "E' la somma più alta ricevuta in un'unica tranche, dall'insediamento dell'AP nel 1994". Altri aiuti provengono da quasi tutti i paesi del mondo: dalla Turchia alla Russia e naturalmente dai vari Stati arabi.

Israele, quindi, non ha mai impedito l'assistenza umanitaria, ma i donatori avrebbero il dovere (mai veramente assolto) di impedire che alle organizzazioni terroristiche arrivassero anche materiale bellico.

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agenziaradicale@inwind.it

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