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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Ma perché insiste sulla propaganda 03/03/2008

Una lettera inviata al Corriere della Sera sull'articolo "Sotto le macerie una vittima comune:  il negoziato di pace" di Antonio Ferrari, pubblicato il 2 marzo 2008:

Caro Ferrari,

"complimenti" per la sua abituale abilità ad eseguire salti mortali per poi, arrivare sostanzialmente, ad accusare Israele. Spazziamo via, intanto, l’equivoco sulla dichiarazione del viceministro della Difesa Matan Vilnai, che la Reuter ha attribuito come significato a Shoah e stravolto la frase. Per "catastrofe", l’ebraico Shoah riguarda unicamente il genocidio ebraico durante la IIa Guerra Mondiale. Esiste il più comune termine "ason". Ad ogni modo, Vilnai non ha promesso una catastrofe, ma ha avvertito Hamas che Hamas stesso stava preparando la catastrofe dei gazani. Pertanto, non trova oltremodo scorretta la sua conclusione? Altra notizia fasulla delle Agenzie a cui lei e il Corriere fate riferimento. Il bambino di sei mesi rimasto ucciso, nel suo menefreghismo, Hamas l’ha rivendicato come causato da un Qassam "misguided" (tradotto: razzo esploso alla base a causa di una errata partenza). C’è da condannare se mai questi lanciatori di Qassam che sacrificano i loro figli ad una doppia distruzione. Molte persone di coscienza e responsabili, avrebbero voluto sentire la stessa indignazione che colpisce un malato buonismo in Italia, per la popolazione civile di Sderot, Negev occidentale, Askelon, colpita da 4500 razzi – Qassam, Katuysha, Grad – dal ritiro TOTALE di Israele dalla Striscia di Gaza. Che bisogno c’è di far sapere che in Israele c’è chi vorrebbe riappropriarsi della Striscia? Contano le scelte di governo oppure no? Quando in Italia, la Lega Nord minaccia con le armi – anche se a parole – la scissione della Padania dal resto d’Italia, si tratta di una notizia di rilievo internazionale? Allora, finiamola con le buffonate. Lei è un serio giornalista anche se antisraeliano, ed eviti il pettegolezzo. Vanno sottolineate, invece, le posizioni arabe – da Abbas (tesi di laurea sulla negazione della Shoah) ai sauditi – che equiparano, in un acme di ignoranza storica ed etica (comune d’altronde anche ai nostri ignoranti politici, opinionisti e docenti antisemiti-antisraeliani), il nazismo all’autodifesa obbligata di Israele. Israele è obbligato a difendersi, non ha alcuna altra scelta e ci riuscirà benissimo. Continuare a legittimare il terrorismo palestinese-arabo, sposterà l’asse d’odio contro l’immediato vicino: l’Europa. Senza alcuna considerazione per i favori elargiti dal continente europeo all’estremismo arabo in un secolo. Comprendo pertanto la sua e di altri, paure. Ma come dice un vecchio proverbio ebraico: come ti fai il letto, così dormi.

Cordialmente, Danielle Sussmann


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