Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Sull’edizione on line si legge il titolo dell’articolo:
Gaza, un giorno d'inferno uccisi 60 palestinesi, 7 bimbi Onu, consiglio d'urgenza
Non riesco tuttavia a leggere le ragioni di tanta violenza. Forse sono nascoste tra le righe, ma omettere le cause e descrivere solo gli effetti mi sembra offensivo per l’intelligenza dei lettori( se pure ne avete).
Il fatto che in un solo giorno più di CINQUANTA razzi siano stati sparati dalla striscia contro il territorio dello Stato di Israele non è una ragione da sottacere e merita altrettanta enfasi dell’effetto risultante.
Sparare razzi in territorio straniero è un atto di guerra ed è gravissimo tacerne la portata. Dei 50 razzi inoltre molti sono missili Grad di fabbricazione russa con portata di 15 – 17 chilometri e sono micidiali anche se piuttosto imprecisi. Ma il solo fatto di lanciarli costituisce un atto di guerra. Ed è gravissimo non denunciarlo perché ad atto di guerra corrisponde una risposta che non sempre è facile da commisurare. Non vi ho mai letto una sola parola di elogio sulla pazienza degli israeliani che sono da tre anni sotto questo fuoco micidiale, né mai ho letto parole di condanna contro la gratuità di tali operazioni. Ve ne siete forse dimenticati, presi dalle troppe beghe di politica interna che certamente non vi lasciamo tempo per riflettere prima di scrivere.
Potreste tuttavia fare un favore alla società civile cambiando mestiere.