Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Michael Bar-Zohar Shimon Peres La biografia 13/02/2008
Shimon Peres. La biografia Michael Bar-Zohar
Utet Euro 22,50
E’ davvero una storia straordinaria quella che Michael Bar-Zohar dedica a Shimon Peres, da nemmeno un anno nono presidente dello Stato d’Israele, attraverso una “biografia”, ben documentata quanto avvincente, capace di restituirci l’itinerario – talora non privo di contraddizioni – di un leader, spesso definito “il perdente” e invece destinato per molta parte a identificarsi con questi primi sessant’anni della tormentata vicenda israeliana. A fianco di Ben Gurion fin dalla giovanile esperienza nel kibbutz, Peres ha ricoperto ruoli importanti anche nei governi di Golda Meir e di Rabin; poi subisce l’amara sconfitta, quando è Begin a conquistare il potere. Eppure, nonostante certe accuse di essere un po’ troppo vanitoso, e magari infido o manovriero (ma comunque di assoluta onestà personale), a tutt’oggi Peres personifica “l’uomo che non rinuncia mai a sperare”. Tant’è vero che alterna battute d’arresto e nuove vittorie (col ritorno, per esempio, a capo del governo nel ’95), quasi fosse sicuro – come racconta efficacemente Bar-Zohar – di avere “tutta la vita davanti a sé”. Così, l’imperativo a “non fermarsi” di fronte a qualunque ostacolo ha finito per trasformarsi in un singolare fattore di tranquilla sicurezza, con cui l’ultra ottantenne Peres, classe 1923 – nonostante l’attuale carica, prestigiosa ma “esclusivamente onorifica” – è sempre pronto a sfidare ogni ostacolo, incurante di cambiare tattica anche di colpo, pur di inseguire quel “processo di pace con i palestinesi” che continua a rimanere l’obbiettivo prioritario della sua vita.