Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Casini ricorda la Shoah alla Knesset e auspica "un'Europa che si allarga verso Israele"
Testata: Corriere della Sera Data: 29 gennaio 2008 Pagina: 19 Autore: Marco Nese Titolo: «L'appello di Casini: «Anche voi in Europa»»
Dal CORRIERE della SERA del 29 gennaio 2008, un articolo sulla visita di Pier Ferdinando Casini. Di questa cronaca è importante sottolineare anche la commemorazione della Shoah al Parlamento israeliano, la Knesset. Lo dovrebbero tener presente i critici italiani della Giornata della Memoria. Ecco il testo:
GERUSALEMME — «Sogno di vedere un'Europa che si allarga verso Israele». Davanti alla Knesset, il Parlamento israeliano, Pier Ferdinando Casini celebra la Giornata della Memoria e afferma che l'Occidente comprende anche Israele. Perché «le radici giudaico-cristiane sono comuni». Cosa che anche «Benedetto XVI non si stanca mai di ripetere». Il leader dell'Udc è venuto a ricordare le vittime della Shoah come presidente dell'Unione interparlamentare, che riunisce 147 Paesi. «Il negazionismo — ha detto — è il cancro del ventesimo secolo». Negare l'Olocausto potrebbe creare le condizioni perché «l'orrore assoluto » si ripeta, dato che «i germi del razzismo e dell'antisemitismo continuano ad allignare ». Non è infatti sparita «la tentazione di scaricare su un intero popolo, solo perché di religione diversa», l'odio e il risentimento. Se la Shoah colpiva in modo indiscriminato donne, vecchi e bambini, oggi miete vittime allo stesso modo il terrorismo. Allora Casini, senza volersi intromettere nello svolgimento dei negoziati con i palestinesi, lancia un appello perché «prevalgano le voci moderate dei palestinesi», quelli che vogliono veramente la pace. E chiede agli israeliani di agire in modo che nella difesa del diritto alla sicurezza mantengano anche «il rispetto per l'avversario ». Casini ha ricordato che storicamente l'Italia è il Paese europeo dove gli ebrei vivono da più lungo tempo. «La comunità ebraica romana è la più antica d'Europa e la Sinagoga è più antica del Papato». Proprio per questo forte radicamento nel nostro Paese, gli ebrei diedero un contributo rilevante alla formazione dello Stato italiano. E molti italiani a loro volta si distinsero nella difesa degli ebrei sfidando le leggi razziali. Fra i coraggiosi che ebbero la forza di opporsi, Casini ha voluto ricordare quattro italiani che al prezzo di enormi rischi «diedero protezione alle famiglie ebree», e cioè don Beccari, Giuseppe Morreali, Giovanni Palatucci e Giorgio Perlasca che salvò la vita a 5 mila ebrei ungheresi. Oltre a Casini, davanti al Parlamento israeliano, hanno ricordato gli orrori della Shoah anche il premier Ehud Olmert e il leader dell'opposizione Benjamin Netanyahu.
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