Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Quant'era saggio quel terrorista necrologi per George Habbash, fondatore del Fronte popolare per la liberazione della Palestina
Testata:La Repubblica - Avvenire - La Stampa Autore: Fabio Scuto - la redazione Titolo: «E´ morto Habbash, teorico dei dirottamenti - il confine con Gaza - L’addio a George Habash, fondò l’Fplp»
"Teorico dei dirottamenti" oltre che "della lotta armata come unica soluzione del conflitto con Israele", fondatore di "uno dei gruppi più duri della galassia palestinese","Oratore rivoluzionario, nazionalista acceso e intransigente", "leader di un gruppo che ha praticato il terrorismo" Così Fabio Scuto su REPUBBLICA definisce George Habbash, terrorista palestinese che voleva la distruzione di Israele e la rivoluzione marxista in Medio Oriente.
Un assortimento completo di eufemismi e perifrasi per non chiamare le cose con il loro nome. Scuto non usa invece giri di parole per definire le azioni israeliane: "I caccia con la stella di David, con un gesto di pirateria aerea", scrive, "dirottarono nel 1973 un jet di linea costringendolo ad atterrare, perché il Mossad era convinto che Habbash fosse tra i passeggeri". Pirateria aerea ? Israele stava cercando un terrorista che ne voleva la distruzione. L'autodifesa non è "pirateria".
Ecco il testo
Si è spento ieri, consumato dall´età e dai malanni della vecchiaia, George Habbash fondatore del Fronte popolare di Liberazione palestinese, uno dei gruppi più duri della galassia palestinese, l´ala più radicale di orientamento marxista, teorico dei dirottamenti aerei negli Anni Settanta e della lotta armata come unica soluzione del conflitto con Israele, che ha sempre rifiutato di riconoscere. Quando nel 1993 Arafat firmò a Oslo l´accordo di pace che gli consentì di rientrare in Palestina dopo decenni di esilio, definì quella pace un "tradimento" e avrebbe dato ancora battaglia al suo ex-amico e compagno ma un ictus cerebrale ne ridusse la verve e la capacità organizzativa, e nell´ottobre dello stesso anno si dimise da ogni incarico nel Fronte che aveva fondato nel 1967, subito dopo la sconfitta bruciante degli eserciti arabi nella Guerra dei Sei Giorni. Oratore rivoluzionario, nazionalista acceso e intransigente, leader di un gruppo che ha praticato il terrorismo, George Habbash - ma per la sua gente El Hakim (il dottore) - è stato per quarant´anni una delle figure più controverse della galassia palestinese. Con Yasser Arafat e Nayef Hawatmeh, è stato uno degli ultimi leader storici; nei campi profughi il suo nome è stato sempre associato al rifiuto di qualunque compromesso con Israele. Del suo gruppo faceva parte Leila Khaled, l´eroina del terrorismo palestinese che dirottò un jet americano in Siria. Il Fronte di Habbash mostrò subito la sua propensione verso azioni spettacolari, un´attitudine sempre mal digerita da Yasser Arafat, e per tutti i servizi segreti divenne "il Dottor Terrore". Attentati contro gli aerei della "El Al", sabotaggi agli oleodotti, attacchi alle ambasciate israeliane; fino ai dirottamenti multipli degli aerei giordani nel deserto, mentre i feddayn palestinesi fuggivano, cacciati da re Hussein che temeva per il suo fragile trono. Era il settembre 1970, il "Settembre nero palestinese". Dirottamenti e attentati hanno fatto per anni di George Habbash uno degli uomini più ricercati del Medio Oriente. Sulla sua testa, a Tel Aviv come ad Amman c´è stata per decenni una cospicua taglia. Gli uomini del Mossad, ma anche i mukhabarat arabi, hanno cercato più volte di eliminarlo dalla scena. I caccia con la stella di David, con un gesto di pirateria aerea, dirottarono nel 1973 un jet di linea costringendolo ad atterrare, perché il Mossad era convinto che Habbash fosse tra i passeggeri. Il Fronte è sempre stato fortemente rappresentato nei campi profughi in Libano, soprattutto nel sud a Tiro e Sidone, e nei territori arabi occupati dove molte cellule sono attive. E´ infatti attorno al Fronte di Habbash che per sette anni, fino al 1981, si costituirà con l´aiuto di alcuni regimi arabi il "Fronte del rifiuto" che tenterà senza successo di fermare l´evoluzione dell´Olp verso la partecipazione ai negoziati di pace. Habbash, che aveva 82 anni, si è spento in un ospedale di Amman, dove era tornato a vivere quando le accuse contro di lui erano cadute in prescrizione e quando l´ospitalità di Damasco dove aveva vissuto per trent´anni si era fatta un po´ "stretta". Il presidente dell´Anp Abu Mazen ieri sera appresa la notizia ha fatto annunciare dal suo ufficio tre giorni di lutto nazionale in tutta la Palestina, ordinando che le bandiere nazionali vengano listate a lutto.
Peggio di REPUBBLICA riesce a fare La STAMPA, in un breve trafilettoche ci informa del nome di battaglia di Habbash ("il saggio"), ma non delle sue attività terroristiche:
il confine con Gaza Le autorità egiziane permetteranno ancora ai palestinesi - per il quarto giorno consecutivo - di varcare la frontiera e li aiuteranno a rifornirsi di beni. Le guardie di frontiera egiziane negli incidenti hanno avuto quaranta agenti feriti. Frattanto è scomparso uno dei leader palestinesi più popolari, George Habash, 81 anni, fondatore del Fronte popolare di liberazione della Palestina (Fplp), di cui rappresentava l’ala più intransigente
Anche AVVENIRE presentala figura di Habbashsotto una luce decisamente positiva. Pochi e reticenti gli accenni al terrorismo: "formò una alleanza radicale, favorevole all’organizzazione di attentati terroristici contro Israele". Una specie di appoggio esterno, esclusivamente ideologico, al terrorismo. Non era certo il caso di Habbash, che era un terrorista.
Ecco il testo:
A ll’età di 81 anni, è morto ad Amman, in Giordania, George Habash, fondatore del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), in cui confluirono diverse organizzazioni preesistenti. Habbash, nato nel 1929 al Cairo, di origine greco-ortodossa, si laureò in medicina all’università americana di Beirut. Il suo nome di battaglia era “al-Hakim”, che significa “il dottore”, ma anche “il saggio”. Fin da giovane espresse le sue idee politiche radicali all’interno dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) di Yasser Arafat. Era considerato un “falco”. Divenne un leader noto in tutto il mondo nel 1970, quando i suoi guerriglieri dirottarono tre aerei di linea in Giordania e li distrussero, innescando la dura repressione delle autorità giordane contro i guerriglieri palestinesi, che prese il nome di “settembre nero”. Habash allora si rifugiò come molti altri palestinesi in Libano e dovette fare i conti con la guerra civile iniziata nel 1975 e finita solo nel 1990. Dopo l’invasione israeliana del 1982, spostò il suo quartier generale a Damasco, dove assieme ad altri nove gruppi radicali palestinesi formò una alleanza radicale, favorevole all’organizzazione di attentati terroristici contro Israele. La sua politica era allora centrata sulla opposizione alla linea, che giudicava moderata e arrendevole, di Yasser Arafat. Quando negli anni ’90 assunse concretezza il dialogo tra Arafat e Israele, Habash si staccò definitivamente dal movimento. Si è sempre rifiutato di riconoscere lo Stato di Israele e ha sempre sostenuto la lotta armata nella guerra contro lo Stato ebraico. Nel 1992, a Tunisi, rimase colpito da un ictus cerebrale e fu immediatamente trasferito in un ospedale di Parigi. Nello stesso anno, Habash annunciò il ritiro da tutte le attività politiche per gravi motivi di salute. Il presidente palestinese Abu Mazen ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in memoria di Habash. Il leader dell’Anp ha inoltre ordinato di abbassare le bandiere palestinesi a mezz’asta e di erigere una tenda all’interno della Muqata (la residenza presidenziale a Ramallah) per ricevere le condoglianze come è rituale nella tradizione palestinese. ( R.E.) Era un «falco» nell’Olp, favorevole agli attacchi contro Israele e contrario agli accordi di Oslo. Abu Mazen proclama tre giorni di lutto nazionale