Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Cronache scorrette sulle operazioni israeliane a Gaza rassegna di quotidiani
Testata:La Repubblica - L'Unità - Il Manifesto - Il Giorno - Il Messaggero - Corriere della Sera Autore: Alberto Stabile - Umberto De Giovannangeli - Michele Giorgio - Francesca Paci - Giampaolo Pioli - Eric Salerno - la redazione Titolo: «A Gaza si scatena la battaglia - Raid israeliani su Gaza - Parlavano di pace, sangue a Gaza - Uccidono 10 di noi? Torneremo in mille 100 mila, milioni - Gaza, fuoco sulla pace - Gaza, raid israeliano - Ancora razzi su Israele»
"A Gaza si scatena la battaglia Israele fa strage di miliziani" titolaLa REPUBBLICA del 16 gennaio 2008. "Strage" è un termine appropriato ai massacri deliberati di civili compiuti dai"miliziani" (in realtà: terroristi) palestinesi, non a un' operazione militare volta a fermare i lanci di razzi kassam e i tiri di mortaio.
Nell'articolo di Alberto Stabile leggiamo:
Lo aveva detto chiaramente il premier Olmert a Bush, durante la recente visita del presidente americano, che mai e poi Israele avrebbe sacrificato le sue esigenze di sicurezza alle ragioni del negoziato
Presentandola in questi termini, Stabile fa apparire la posizione israeliana ciecamente intransigente. In realtà, non c'è contraddizione tra le "ragioni di sicurezza" e le "esigenze del negoziato", perché è evidente che, in nome di una trattativa dall'esito incerto, nessuno stato potrebbe rinunciare al proprio diritto all'autodifesa. A sparare per primi sono i terroristi a Gaza, e sono loro a colpire anche il negoziato, non Israele.
"Raid israeliani su Gaza: uccisi 19 palestinesi" titola L'UNITA' . "Palestinesi" ? La genericità si ritrova nelle prime righe dell'articolo, che non spiega che quasi tutti i morti erano terroristi in armi.
SI COMBATTE e si muore a Gaza. E tra raid, lanci di razzi, minacce di attentati, sembra smarrirsi la «speranza di Annapolis». Almeno 19 palestinesi uccisi e altri 50 feriti: è il bilancio di una serie di raid compiuti dalle forze israeliane nella Striscia. È il bilancio più sanguinoso da quando nel giugno dello scorso anno il movimento integralista islamico ha assunto il controllo politico e militare della Striscia.
Il legame tra l'operazione israeliana e il quotidiano bombardamento di razzi kassam non viene spiegata:
L’operazione inizia con l’ingresso di membri dell’unità scelta Egoz nel centro abitato di Gaza. Là le forze speciali hanno individuato obiettivi da colpire. scrive u.d.g, senza spiegare che gli "obiettivi da colpire" erano appunto infrastrutture per il lancio dei kassam e dei colpi di mortaio.
Il silenzio sull'aggressione terroristica a Israele giustifica sul MANIFESTO gli abituali toni di veemente condanna di Israele
Un bagno di sangue. Non ci sono altre parole per descrivere l'incursione compiuta ieri da reparti israeliani all'interno del territorio di Gaza, costata la vita ad almeno 19 palestinesi, tra cui alcuni civili, e il ferimento di altri cinquanta tra cui un bambino di otto anni.
scrive Michele Giorgio. Il titolo dell'articolo insiste sullo stesso repertorio retorico: "Parlavano di pace, sangue a Gaza"
“Uccidono 10 di noi? Torneremo in mille 100 mila, milioni” è il titolo della cronaca di Francesca Paci pubblicato da La STAMPA. In sostanza, si tratta di una raccolta di commenti, raccolti a Gaza, alle operazioni israeliane. Prevedibili i toni di violenta condanna e di minaccia. La posizione israeliana è citata così:
Da questa parte del fronte l’«aggressione» si chiama «autodifesa».
Ma ci sono dei fatti che non sono soggetti a discussioni. Israele agisce a Gaza per fermare i kassam. Il compito dei cronisti sarebbe raccontare questi fatti, non dar conto di un "dibattito" che è creato soltanto dalla cortina fumogena della propaganda palestinese e filo-palestinese.
"Strage di miliziani e civili palestinesi a Gaza", scrive Giampaolo Pioli sul GIORNO, tra le "vitime" "c'è anche il figlio ventiquattrenne di Mahmud al zahar, considerato l'uomo forte e numero due di Hamas a Gaza": ma è stato ucciso, in armi, nel corso della battaglia, non in quanto figlio di Zahar. Il titolo, che accomuna Israele al terrorismo e la presenta come nemica della pace è "Autobomba a Beirut. Gaza, fuoco sulla pace".
Eric Salerno sul MESSAGGERO scrive.
Le incursioni israeliane, (carri armati e bombardamenti aerei) sono state spiegate dai portavoce militari con l'esigenza di fermare il lancio di missili kassam contro la cittadina di Sderot, nel Neghev e contro altre azioni terorristiche
un modo per fare passare i fatti accertati (il bombardamento di Sderot è ininterrotto) per una dubbia "versione israeliana"
"Ancora razzi su Israele", ma ancora, tanta, disinformazione su Corriere.it che continua così il titolo pubblicato in homepage: "... ieri strage a Gaza". Ricordiamo che ieri ad essere colpiti sono state infrastrutture e uomini del terrorsimo palestinese. Tant'è che la stessa Hamas parla di "indagini" sui fallimenti che hanno poortato l'esercito israeliano ad eliminare almeno 13 dei suoi uomini
Quindi, per la redazione di Corriere.it, difendersi dal terrorismo è compiere "stragi". Israele, par di capire, dovrebbe consentire ai terroristi di continuare a bersagliare il suo territorio e la sua popolazione.
Come se non bastasse, nel sottotitolo, si lancia un ardito parallelismo tra offesa e risposta, suggerendo un'improponibile equiparazione.
"Fuoco sulla pace in Medio Oriente dopo l'avvio dei nuovi negoziati"
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