Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Lettera aperta al Ministro Massimo D'Alema sui soldati israeliani rapiti da Hezbollah 07/01/2008
Una lettera inviata al ministro degli Esteri italiano, l'onorevole Massimo D'Alema
Egregio Signor Ministro, Lei si è sempre dichiarato equidistante sulla scena del conflitto del Medio Oriente. E, in uno scenario nel quale in tanti hanno cercato di trovare per se stessi una posizione di primo piano, spesso senza esserne all'altezza, se questa è la Sua effettiva posizione, bisogna essergliene grati. Ma proprio perché equidistante, e quindi amico di tutti i contendenti, Lei, penso, dovrà convenire che, agli amici, si deve dire in faccia tutto quel che si pensa, proprio per il loro bene. Ed allora mi permetto di chiederLe, Signor Ministro, con i Suoi amici di Hezbollah, coi quali Lei si è fatto riprendere in situazioni di grande famigliarità, direi quasi di complicità, ha Lei affrontato il problema di Ehud Goldwasser e Eldad Regev, soldati israeliani rapiti in territorio israeliano, in situazioni di tregua e comunque mentre loro non erano impegnati in azioni di guerra, e da quel momento sottratti ad ogni verifica umanitaria? Lei certo conosce, come Ministro degli Esteri, e come politico in posizione di primo piano a livello internazionale, le convenzioni che impegnano i contendenti tutti di ogni conflitto. E Le ricordo che, come Lei stesso ebbe a dire, Hezbollah deve essere considerato comunque un movimento politico reale, per via della sua presenza parlamentare, e non un semplice gruppo banditesco, e che quindi, come tale, è tenuto al rispetto delle convenzioni internazionali. L'assoluto silenzio che i Suoi amici di Hezbollah hanno fatto scendere sulla sorte di Ehud e Eldad, il rifiuto sempre opposto alla Croce Rossa Internazionale, e ad ogni altra organizzazione umanitaria che ha cercato di indagare sulla sorte di questi due giovani sottratti, senza alcun motivo valido, ai loro famigliari e ai loro amici, vanno di pari passo, e sono quindi da condannare, come le terribili voci che danno per venduto all'Iran il pilota Ron Arad, lui pure da lungo tempo sparito nel nulla, e poi, forse, oggetto di esperimenti medici di triste memoria. Anche con l'Iran Lei, Signor Ministro, intrattiene cordiali rapporti, così importanti per l'economia del nostro Paese. E così ci dobbiamo aspettare che anche coi dirigenti iraniani Lei abbia discusso di questo problema umanitario. Forse, dopo un silenzio così lungo, se Lei riuscisse a portare ai famigliari di Ehud, Eldad e Ron qualche piccola notizia, anche solo per assicurare che i loro cari sono in vita, sarebbe l'occasione per acquistare davvero un ruolo di primo piano sulla scena del conflitto israelo-palestinese, che, dopo novanta anni non sembra ancora essere vicino ad una soluzione. E forse proprio Lei potrebbe, con tale Sua intercessione, accendere una scintilla capace di illuminare delle anime così ferocemente diverse dalle nostre. Vedrà, Signor Ministro, che, se farà questo passo così importante, poi proprio Lei riuscirà ad intercedere anche per Gilad Shalit, pure lui rapito, questa volta da Hamas, e anche lui da troppo tempo sottratto a che gli vuole bene. La ringrazio, Signor Ministro, per la Sua attenzione. lettera firmata
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