venerdi 21 novembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



Clicca qui






Rassegna Stampa
20.12.2007 Paralleli inaccettabili
tra Israele e il nazismo

Testata:
Autore: la redazione
Titolo: «Quando la musica fa paura»

Sulla vicenda, già ampiamente strumentalizzata dalla disinformazione, di un musicista palestinese cui è stato impedito l'ingresso a Gaza Il RIFORMISTA del 20 dicembre 2007 pubblica un editoriale intessuto di riferimenti al nazismo che hanno lo scopo evidente di indicare un inaccettabile parallelo con Israele.
Ecco il testo:

Furtwaengler, che col nazismo si era compromesso eccome, lo definì «un fenomeno». Ma l'allievo, Daniel Barenboim sta dimostrando di avere non soltanto genio musicale: la sua carriera è la dimostrazione che l'uomo e l'artista sono imprescindibili. Che il suo maestro aveva torto. Che la tesi di molti artisti tedeschi che dichiararono alla fine della guerra di aver solo fatto il loro mestiere, dunque di non essersi compromessi col regime nazista, è insostenibile (basti ricordare in proposito anche il bellissimo romanzo di Klaus Mann, Mephisto ). L'impegno del direttore d'orchestra ebreo nel dialogo tra culture ma anche nell'"educazione" alla buona musica, non conosce soste. L'episodio più famoso è quando ruppe con la consuetidine israeliana di non rappresentare Wagner. Poi, immerso in una realtà dolorosa come il conflitto israelo-palestinese, ha fondato assieme ad Edward Said la West-Eastern Divan Orchestra che riunisce giovani musicisti israeliani e arabi. Quest'estate, durante il Maggio fiorentino, spiegò che «La musica ti fa dimenticare il mondo quando sei stanco e preoccupato, ma la musica ti dà soprattutto la possibilità di capire il mondo. Suonare in orchestra, ad esempio, è una grande lezione di democrazia. Forma l'abitudine ad ascoltare gli altri. Così i modi di fare musica possono, devono essere modelli per l'esperienza umana. E la missione della musica in questo millennio è quella di lottare contro chi la vuole staccata dalla vita. Anche nell'educazione. Fin dall'inizio. Perché non possa ripetersi che un mostro come Hitler, che ideava la "soluzione finale" per 6 milioni di persone, fosse poi un uomo buono nel mondo dei suoni, si commovesse quando ascoltava musica». Nei giorni scorsi, la sua orchestra è stata bloccata dall'esercito isrealiano mentre si dirigeva a Gaza per suonare nell'unica chiesa cattolica della Striscia. Il motivo: uno dei violisti è palestinese ed è cresciuto nel campo di Al Amari, vicino a Ramallah. A dimostrazione di quanto la musica possa fare paura. E di quanto sia ipocrita chi la separa dalla vita.

Per inviare una e-mail alla redazione del Riformista cliccare sul link sottostante


info@ilriformista.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT