Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
E' notizia di oggi che l' amministrazione Bush ha fatto passare una serie di nuove sanzioni contro l' Iran per fermare la sua folle corsa all' armamento nucleare. Innanzitutto la Guardia Rivoluzionaria Iraniana, (Pasradan) e' stata messa al bando come gruppo terroristico. La Guardia Rivoluzionaria Iraniana vanta forze di terra, di mare e di aviazione. Sempre piu' evidenza dimostra come la Guardia Rivoluzionaria Iraniana con il suo distaccamento Al Quds abbia da anni allenato e armato cellule terroristiche in Libano contro obiettivi civili e militari in Israele, e contro il governo e il popolo libanese stesso, in Iraq, contro soldati americani e alleati, nonche' contro la popolazione inerme, e anche a sostegno dei Taliban in Afganistan, e di Hamas nella striscia di Gaza. Sono difatti perfino arrivati a tenere vere e proprie conferenze a Teheran su come creare terrore e mantenere cellule terroristiche. All' interno dell Iran, la guardia rivoluzionaria Islamica ha il compito di continuare la Rivoluzione Islamica di Khomeini, e di far si che la popolazione osservi scrupolosamente i principii della rivoluzione Islamica e infatti ha molto potere e influenza sugli affari interni e politici in Iran. Inoltre si ricorda che la Guardia Rivoluzionaria Iraniana ha interessi in gruppi industriali e di costruzione in Iran e un quasi monopolio su appalti per opere del governo in Iran, e per cui ha il controllo di buona parte dell' economia iraniana. Difatti le sanzioni colpiranno 20 tra compagnie Iraniane, banche e individui connessi con la Guardia Rivoluzionaria Islamica, con il congelamento dei lori conti bancari, e proibiranno qualsiasi compagnia Americana dal fare alcun commercio con loro. Infine, le sanzioni prevedono che compagnie non Americane che facciano comunque commercio con queste entita' e individui, potrebbero incorrere in penalita' finanziarie negli Stati Uniti, come il congelamanto di fondi destinati a compagnie Iraniane.
Ci si auspica che i governi di molti paesi Europei, il governo Russo e quello Cinese realizzino una volta per tutte la minaccia iraniana, e volendo veramente scongiurare una guerra atomica, preferendo la via del dialogo, come protestano e professano, si allineino con le sanzioni, perche' certamente l' Iran di adesso, tronfio e fortificato dalla debolezza dimostrata da Stati Uniti, Unione Europea e ONU, del dialogo ne fa strumento per minacciare il mondo, riderci in faccia e rimanere impunito, e se veramente vogliamo portare l' Iran al tavolo delle trattative come interlocutore serio, bisogna dimostrare all' Iran che c'e' un alto prezzo da pagare a voler evadere la volonta' internazionale, e gli accordi presi. Mi sia permessa infine una nota personale: a quegli scettici che vorrebbero non prender parte, a cui piaccia ripetersi il falso mantra "ne con Bush, ne' con Ahmadinejad", a coloro che credono che a "lasciar l' Iran in pace" si possa scongiurare una guerra, a coloro che falsamente credono che le sanzioni non servano che ad affamare il popolo e per cui preferiscono l' inazione, ricordero' di come quei giovani studenti di Oxford negli anni 30, avendo dichiarato di non essere interessati a difendere la Corona e l' Inghilterra (Crown and Country) e avendo perfino invitato Hitler a parlare all' universita', si ritrovarono tutti pochi anni dopo o a combattere nelle trincee della seconda guerra mondiale, o maciullati da palazzi distrutti dalle bombe naziste a Londra, volenti o nolenti arruolati in una guerra di distruzione totale.