domenica 18 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
28.09.2007 L'alleanza tra la jihad e i caudilli
analisi sul viaggio di Ahmadinejad in America Latina

Testata: Il Foglio
Data: 28 settembre 2007
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Una stretta di male»
Dal FOGLIO del 28 settembre 2007:

Il secondo viaggio di Mahmoud Ahmadinejad in America Latina riscuoterebbe una straordinaria attenzione se l’occidente avesse ancora il gusto di riconoscere l’insorgere di nuove idee e nuove dottrine, anche se di pessima valenza. Invece è quasi ignorato. L’aspetto economico e diplomatico del viaggio è di enorme rilievo, ma non è quel che più conta. Fidel Castro, Hugo Chávez ed Evo Morales mettono in queste ore a disposizione della strategia atomica iraniana il peso di cui dispongono. Castro consolida lo schieramento dei 110 paesi Non Allineati, che spostano le maggioranze all’Onu. Chávez vi aggiunge aiuti sostanziosi per la boccheggiante economia di Teheran (la joint venture petrolifera irano-venezuelana è gia di 2 miliardi di dollari), investimenti strategici nella raffinazione iraniana e forniture sottobanco di uranio. Evo Morales ci mette con brio l’essenza, il vero pericolo di questa alleanza: il populismo. L’asse del jihad musulmano – Iran, Siria, Hezbollah e Hamas – ha infatti trovato una naturale sponda amica nel caudillismo populista latino americano, sponda molto più larga e profonda del comune odio antiyankee. Il fondamentalismo messianico jihadista e quello caudillista hanno solidi punti di contatto: un’identica concezione del welfare e della ricerca di consenso tramite erogazione diretta di reddito da petrolio, un’identica vocazione militarista (sempre finanziata col petrolio), un istintivo apprezzamento per il dispotismo monocratico. L’asse Teheran-Damasco-Avana-Caracas non è dunque solo un nuovo schieramento antiamericano. E’ un incontro di demagogie e populismi che oggi – da indistinti movimenti di protesta quali erano – sono riusciti a farsi stato, tendono a integrarsi e riscuotono anche il plauso della platea no global e antimperialista della sinistra euro-americana. Una miscela politica e ideologica mefitica, che è in grado di fare danno e che farà danno, offrendo da subito agli ayatollah molte forze per resistere alle sanzioni che l’Onu, peraltro, stenta a decretare.

Per inviare una e-mail alla redazione del Foglio cliccare sul link sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT