Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Né con Ahmadinejad né con l'America e comunque molto lontani dalla verità
Testata:L'Unità - Ansa Autore: Roberto Rezzo - la redazione Titolo: «Ahmadinejad a New York:Israele razzista, noi Paese libero - Ahmadinejad, non attacchero' Israele - NY, Iran incontra ebrei antisionisti»
Impossibile scegliere tra imperialismo americano e fondamentalismo islamico. Lo annunciava uno striscione alla Columbia University durante la conferenza di Ahmadinejad. Roberto Rezzo, che firma la cronaca dell'evento sull'UNITA' del 25 settembre 2007 (pagina 11), condivide. Appunto per non dover scegliere sostiene allora che in Iran non comanda davvero Ahmadinejad, ma la Guida suprema Khamenei.
Il quale, in realtà, non solo ha sostenuto l'attuale presidente contro Rafsanjani (un altro criminale, teorico della guerra di sterminio nucleare contro Israele e probabile mandante delle stragi antisemite a Buenos Aires ) alle ultime elezioni presidenziali, ma certamente condivide la sua linea politica distruzione di Israele e sul sostegno al terrorismo.
Ecco il testo:
ABRASIVA ACCOGLIENZA per il leader iraniano Mahmoud Ahmadinejad al forum della Columbia University. Attorno al campus da ieri mattina un imponente schieramento di polizia e un esercito di agenti del Secret Service mescolati tra studenti e docenti. Si riconoscono dall’auricolare, che non è esattamente quello dell’iPod. Due gruppi di manifestanti ai cancelli: uno protesta per l’invito a Ahmadinejad, l’altro difende la libertà di espressione. Al pomeriggio in aula magna l’aria resta molto tesa. «Signor presidente, voi avete mostrato tutti i segni di un dittatore piccino e crudele - lo introduce il padrone di casa, il rettore Leo Bollinnger – Avete sostenuto che l’Olocausto è un mito, un’esagerazione. Non so se la vostra è una disdicevole provocazione o una drammatica mancanza di conoscenza dei fatti. Forse potete ingannare gli analfabeti e gli ignoranti, ma quando venite in un posto come questo vi rendete semplicemente ridicolo. La verità è che l’Olocausto è uno degli eventi meglio documentati della storia dell’umanità». Scrosciano gli applausi; il rettore pare essersi riscattato per l’invito e per aver dichiarato che non avrebbe esitato ad estenderlo a Hitler in persona se solo ne avesse avuta la possibilità. Anche Ahmadinejad applaude. Si è alzato addirittura in piedi, sorride per nulla intimidito o imbarazzato. Ha piuttosto l’aria del consumato uomo di spettacolo, abituato a tenere la scena. Lancia quindi un’invocazione religiosa con lo sguardo rivolto al cielo. E passa al contrattacco: «Ho ascoltato insulti e affermazioni che non sono corrette. Questo è davvero un peccato, un insulto alla libertà d’informazione e all’intelligenza di chi ci ascolta. Mi rammarico che il nostro ospite sia vittima dell’influenza ostile della stampa e dei politici americani. Non mi lascerò tuttavia condizionare da questo trattamento così poco amichevole. È a voi che non fa onore». Evita di entrare nel merito delle accuse lanciategli da Bollinger e si lancia in una lunga e oscura digressione religiosa, infarcita da interminabili citazioni del Corano. L’aveva fatto ina una videoconferenza stampa precedente: l'Iran non riconosce Israele, perchè «è un regime basato sulla discriminazione e l'occupazione Quindi all’università prende di mira l’amministrazione Bush e tutte quelle che l’hanno preceduta, sin dai tempi della Seconda guerra mondiale. Parla delle intercettazioni segrete sulle conversazioni e la posta elettronica degli americani che hanno contatti con l’estero, della politica imperialista di Washington, degli orrori di Hiroshima e Nagasaki. Con che coraggio lo si accusa di guidare uno Stato canaglia, di essere uno sponsor del terrorismo? E si prende la sua buona parte di applausi. Uno striscione recita: «Ci rifiutiamo di scegliere tra fondamentalismo islamico e imperialismo americano». E forse proprio questo è il punto di tutta la controversa questione. È interessante notare la sorpresa di molti esponenti politici iraniani al massimo livello, increduli per l’attenzione che in occidente Ahmadinejad riesce ad attirare su di sé. «In patria – spiegano – la situazione è completamente diversa. Innanzi tutto il suo ruolo e i suoi compiti non sono quelli del presidente americano o egiziano. La massima autorità politica iraniana coincide con quella religiosa, ovvero il grande ayatollah Ali Khamenei. Le competenze di Ahmadinejad sono piuttosto di carattere amministrativo, quelle di un primo ministro in una repubblica presidenziale». E il suo indice di consenso in parlamento come tra l’opinione pubblica è sempre più basso. L’ex sindaco di Teheran ha guadagnato prominenza a livello nazionale promettendo lotta senza quartiere alla corruzione e una più equa distribuzione delle risorse economiche. Entrambi gli obiettivi sono miseramente falliti. «Non fosse per le sue dichiarazioni sopra le righe, e George W. Bush che gli risponde, sarebbe già finito».
ANSA dà spazio in modo totalmente acritico alla propaganda di Ahmadinejad, senza nemmeno accennare alle critiche del rettore della Columbia Bollinger:
(ANSA)- NEW YORK, 24 SET- Il presidente iraniano Ahmadinejad ha detto oggi a New York che l'Iran non attacchera' Israele o altri Paesi. A New York per i lavori dell'Assemblea Generale Onu, ha sottolineato che il suo paese ha sempre avuto una politica difensiva,non offensiva e 'non ha mai cercato di espandere il suo territorio'.'Non riconosciamo Israele -ha detto- perche' e' un regime basato sulla discriminazione e l'occupazione'.Ahmadinejad ha ribadito i propri interrogativi sull'Olocausto.
(ANSA) - NEW YORK, 24 SET - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, a New York per l'Assemblea Generale Onu, ha incontrato alcuni ebrei ortodossi anti-sionisti. L'incontro e' avvenuto nel suo albergo di Midtown. 'Ahmadinejad non e' contro Israele, non e' contro gli ebrei. Ha fatto del bene a Israele con donazioni di beneficenza', ha detto il rabbino Ysroel Dovid Weiss, portavoce di Neturei Karta, un gruppo di ebrei anti-sionista che si batte per lo smantellamento pacifico dello stato di Israele.
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