Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
La pacifica Repubblica islamica dell'Iran e Kouchner il "bellicista" una cronaca che non informa e confonde fatti e opinioni
Testata: Il Messaggero Data: 18 settembre 2007 Pagina: 17 Autore: Francesca Pierantozzi Titolo: «Parigi-Teheran, è guerra di parole»
Le autorità iraniane "hanno risposto al fuoco". Ad aprire il fuoco è stato il ministrodegli Esteri francese Kouchner che non ha "esitato ad evocare pubblicamente la possibilità di una guerra". Si tratta di dichiarazioni "incendiarie" e di toni "bellicisti", mentre il portavoce del ministero degli Esteri iraniano ha risposto "sobriamente". Ma, "dopo le parole" sono seguiti "i fatti": un sito iraniano ha annunciato che «seicento missili» sono puntati su obiettivi israeliani"
Stando alla cronaca di Francesca Pierantozzi pubblicata dal MESSAGGERO del 18 febbraio 2007, l'Iran sarebbe un pacifico stato minacciato dal bellicismo degli Usa e della Francia ad essi "sottomessa" (la definizione, data dalle autorità iraniane, apre il pezzo) e la minaccia a Israele sarebbe una risposta (al ministro degli Esteri francese !).
Naturalmente, Kouchner è descritto come un incendiario e i fautori del dialogo a oltranza come assennati pompieri: El Baradei " ha cercato di getttare acqua sul fuoco, Massimo D'Alema "non sembra disposto a disotterrare l'ascia di guerra".
Complessivamente, un articolo che non spiega il contesto della dichiarazione di Kouchner (la corsa iraniana al nucleare, le minacce all'esistenza di Israele, il sostegno al terrorismo), mentre cerca di orientare il giudizio del lettore con l'uso di un linguaggio non oggettivo, che connota sempre negativamente le posizioni di chi non esclude l'opzione militare per fermare l'Iran.
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