Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Ferrero e Amato: due esempi dell'irresponsabile politica italiana verso il fondamentalismo islamico ma intanto una sentenza scagiona chi ha avuto il coraggio di denunciare l'ideologia filoterrorista dell'Ucoii
Testata: L'Opinione Data: 14 settembre 2007 Pagina: 0 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Amato e Ferrero ministri da Eurabia - Niente diffamazione, è tutto vero»
Da L'OPINIONE del 14 settembre 2007 un articolo su come i ministri italiani Paolo Ferrero e Giuliano Amato affrontano ( o meglio non affrontano la minaccia fondamentalista) :
Qualche giorno fà gli italiani egli europei hanno potuto constatare sullapropria pelle cosa significhi arrendersi ideologicamente alla prepotenza jihadista: un sindaco, quello di Bruxelles, il socialista Freddy Thielemans, ribattezzato dai suoi avversari politici come, "il Gran Muftì del Belgio", ha rifiutato di fare svolgere una manifestazione in memoria dell'11 settembre e contro l'estremismo islamico e chi lo tollera. Non solo, non ha neppure tollerato che una cinquantina tra europarlamentari e militanti di gruppi della destra europea, tra cui Mario Borghezio della Lega Nord, esponessero innocui striscioni che ripetevano gli slogan degli scritti di Bat Yeor e di Oriana Fallaci: "No all'Eurabia".
Senza tanti complimenti la Bruxelles del Gran Muftì socialista li ha sbattuti in galera. Usandoli anche come capri espiatori di una situazione interna prossima alla secessione tra valloni e fiamminghi. Una secessione che potrebbe essere favorita da questo bestiale approccio di malintesa tolleranza con chi vorrebbe sostituire la costituzione europea con il Corano e la shar'ia.
In Italia, possiamo consolarci così: non è che stiamo molto meglio. Basta prendere due minsitri a caso del nostro governo, ad esempio quello dell'Interno Giuliano Amato e quello delle politiche per la solidarietà sociale Paolo Ferrero.
Il primo parla di tolleranza zero solo in riferimento ai clienti delle prostitute o ai lavavetri o ai piccoli rapinatori, ma regolarmente omette di elencare i predicatori di odio nelle moschee e anche quelli tra questi predicatori che siedono nella sua Consulta islamica. Il secondo, Paolo Ferrero, proprio nei giorni scorsi ha fatto un'altra gaffe di cui, per sua fortuna e per servilismo dei mezzi di comunicazione, sembra non essersi ancora accorto nessuno.
Ferrero infatti, dopo le polemiche estive che lo avevano travolto, allorchè presentò nell'Aula Magna della Grande Moschea di Roma il primo programma pilota di una serie di progetti di integrazione per extra comunitari di religione islamica incredibilmente delegati proprio ai centri islamici italiani (nei quali, proprio con l'unica eccezioone della Moschea di Roma, di solito si predica la non integrazione quando non l'odio con chi non è musulmano) che costeranno al contribuente italiano 50 milioni di euro, alcuni giorni fa se ne è uscito fuori dicendo che il suo ministero ancora non aveva stanziato una lira e che era da poco stato pubblicato il bando per partecipare a detti progetti.
Questa doppiezza, unita al fatto che il bando di concorso su internet è una copia scannerizzata male e quindi illegibile, aveva fatto molto incazzare Souad Sbai, la presidentessa dell'associazione delle donne marocchine in Italia, raro esempio di islamica moderata e anti terzo mondista.
Infatti delle due l'una: o quando Ferrero fece la prima conferenza stampa alla Moschea di Roma questi corsi di integrazione per extra comunitari li aveva già finanziati oppure non si capisce in che maniera siano stati tenuti e chi li abbia pagati. Il comunicato messo su internet dal sito del ministero di Ferrero non scioglie l'enigma: "I finanziamenti del ministero della Solidarietà sociale per i corsi di italiano per immigrati attendono ancora un regolare bando per essere utilizzati, e le iniziative già svolte hanno visto la partecipazion e del ministro Ferrero solo per le conferenze stampa di apertura e chiusura".
Eppure a fine giugno quando scoppiò la polemica almeno i primi due corsi per insegnare l'italiano in moschea, sia quella moderata di Monte Antenne, sia quella salafita della Magliana, si erano già svolti per detta dei loro stessi organizzatori. Resta da capire chi e come li abbia finanziati se il bando di gara per il lavboratorio di cittadinanza deve ancora essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, come ammette una nota dello stesso minsitero in risposta ad interrogazioni parlamentari sulla delicata materia.
E se Ferrero è questo tipo di ministro che non sfigurerebbe nella maggioranza socialista che governa Bruxelles, Giuliano Amato, se possibile è anche un po' peggio: ieri infatti molti hanno letto con sgomento le idiozie contenute nell'articolo sulla tolleranza che verrà pubblicato da "Reset" e che il "Corriere" ha dato in anteprima. Oltre a occuparsi sproloquiando del presunto significato simbolico del Ramadan, come se questa festività debba costituire una notizia per tutti noi, fra le altre cose Amato dice che non è vero che con l'islam sarebbero incompatibili ideologicamente la libertà e la democrazia come invece lo erano con il comunismo.
Ma Amato, conosce e sa indicarci un singolo stato della galassia arabo isalmica che abbia mai conosciuto democrazia e libertà dai tempi del Profeta a oggi?
Di seguito, un articolo sulla sentenza di assoluzione di Shayk Maulana Palazzi, dall'accusa di diffamazione verso il presidente dell'Ucoii Nour Dachan :
Il 12 settembre lo sceicco dell'Islam moderato in Italia, Shayk Maulana Palazzi, è stato assolto dall'accusa di avere diffamato il presidente dell'Ucoii Nour Dachan e la stessa organizzazione da lui rappresentata, definendoli fiancheggiatori del terrorismo islamico in un'intervista data al magazine "Sette" del Corriere della sera nell'ottobre del 2002.
Esiste la proprietà transitiva. E si fa beffe dell'islamically correct. E se il giudice di Milano Enrico Manzi, il cui cognome ricorda quello del bravo maestro Alberto che strappò mezza Italia dall'analfabetismo con le proprie trasmissioni televisive intitolate significativamente "Non è mai troppo tardi", afferma che "la accusa di legittimare ideologicamente il terrorismo scaturisce da una analisi politica dei documenti e delle dichiarazioni della UCOII", questo significa che questa organizzazione da anni svolge una simile nefasta azione nella società italiana.
Non possiamo quindi accontentarci della semplice assoluzione di amici come Magdi Allam o Shaiyk Palazzi dalla ridicola accusa di avere diffamato l'Ucoii.
Pretendiamo ora qualcosa di più: le pubbliche scuse di chi chiama provocatori quelli che dicono la verità non islamically correct e una presa di posizione del ministero dell'Interno che a questo punto deve essere consapevole di starsi covando una bella serpe nel seno della propria risibile Consulta islamica.
E tutto questo nel segno di un dialogo che è fatto solo di fraintendimenti.
La parabola di Nour Dachan, di Hamza Piccardo, dell'Ucoii in genere, mi sembra oggi stare ricalcando quella dell'editore guerrigliero Giangiacomo Feltrinelli oltre 30 anni fà. All'epoca veniva querelato chi definiva terrorista l'editore che fu il primo motore immobile della lotta armata in Italia. Poi quando venne trovato fatto a pezzi dall'ordigno che lui stesso doveva piazzare su un traliccio a Segrate per togliere la luce a Milano mentre vi si stava svolgendo un cruciale congresso dell'ex Pci, dopo tante ridicole teorie complottistiche, la cruda verità venne fuori: l'editore era un terrorista ed era morto nell'"adempimento del suo dovere" di terrorista.
Nella memoria allegata alla difesa di Palazzi sono stati inclusi, oltre ad articoli e brani di pubblicazioni provenienti da autori notoriamente ostili al fondamentalismo islamico (quali il noto giornalista Magdi AQllam ), anche molti documenti provenienti dalla stessa UCOII in cui non si nega il rapporto con il movimento dei Fratelli Musulmani nonchè "un comunicato stampa della UCOII in cui si pone in rilievo la partecipazione al congresso islamico in Italia di un parlamentare egiziano, leader dei deputati legati ai Fratelli Musulmani" per non parlare dei "commenti positivi del Dr. Piccardo ( ma dottore de che? , ndr), esponente della UCOII, in merito alla vittoria di HAMAS nelle elezioni svoltesi nei territori della autorità palestinese e alcune frasi tratte da un libro del noto giornalista Gad Lerner circa le posizioni del citato Piccardo in merito alla legittimità delle azioni terroristiche contro lo stato di Israele e alla giustificazione del martirio dei suicidi nei territori occupati della Palestina." Dice il giudice che "..dalla lettura di questa documentazione emerge un quadro preciso delle posizioni ideologiche della UCOII e della sua vicinanza alle posizioni più radicali del mondo islamico, ivi compresa una sorta di "comprensione" ideologica verso Hamas, che è stata notoriamente favorevole all'uso del terrorismo contro Israele." Se non è la classica pistola fumante di certo poco ci manca. Se una qualunque organizzazione politica di estrema destra o di estrema sinistra avesse fatto negli anni '70 quelle apologie di reato che fa l'Ucoii oggi sarebbe andata incontro a pesanti sanzioni penali e poltiche. Compresa l'essere messa fuori legge. Oggi, ci si domanda, cosa frena la mano di Giuliano Amato? Per lui l'ordine pubblico è disturbato solo dalle mignotte e dai lavavetri?
Per inviare una e-mail alla redazione dell'Opinione cliccare sul link sottostante