Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
In fiamme a Tel Aviv il crematorio di un'agenzia funebre aveva provocato aspre polemiche
Testata: Corriere della Sera Data: 24 agosto 2007 Pagina: 15 Autore: Davide Frattini Titolo: «Tel Aviv, crematorio in fiamme. Accuse ai religiosi»
Dal CORRIERE della SERA del 24 agosto 2007:
GERUSALEMME — L'unico cadavere cremato in Israele è stato per oltre quarant'anni quello di Adolf Eichmann, le ceneri del gerarca nazista sparse nel Mar Mediterraneo, in acque internazionali. Fino al 2005, quando l'agenzia funebre Foglie d'autunno ha deciso di investire un milione di dollari per offrire ai clienti un'alternativa alla sepoltura tradizionale. Il forno è stato costruito in una località segreta per evitare gli attacchi dei religiosi ultraortodossi. Che sono riusciti a individuare l'edificio nel villaggio di Hibat Tzion, centro del Paese, e hanno pubblicato mercoledì le foto in un giornale dedicato alla comunità haredim. Nella notte, le fiamme lo hanno semidistrutto, per la polizia è un incendio doloso. Il proprietario Alon Nativ ha accusato Zaka di aver incitato e provocato l'operazione punitiva. L'associazione di volontari, tutti ultraortodossi, interviene per recuperare e ricomporre i cadaveri delle vittime di incidenti stradali o attacchi suicidi, «perché secondo la fede ebraica il corpo non è una proprietà privata, non puoi farci quello che vuoi». «Il rispetto per i morti e i valori della sepoltura sono molto importanti in Israele — commenta Michael Gutwin, consigliere legale di Zaka —. Il governo è pronto a liberare terroristi per riavere i corpi di soldati deceduti in battaglia, per l'esercito è una questione d'onore non lasciare nessuno sul campo». Yehuda Meshi Zahav, capo dell'organizzazione, ha negato ogni coinvolgimento nell'incendio. «Abbiamo combattuto contro di loro a lungo. Non avevano una licenza del ministero della Sanità. Immagino che dopo la pubblicazione delle foto, qualcuno non abbia potuto accettare la dissacrazione. Quel posto era destinato a bruciare ed è bruciato». Foglie d'autunno aveva aperto la struttura, dopo aver commissionato un sondaggio tra 200 israeliani, soprattutto laici, e aver scoperto che il 31% avrebbe voluto farsi cremare se possibile. Nativ offre anche la possibilità di essere sepolti in una bara, la religione ebraica prevede che il cadavere venga solo avvolto in un lenzuolo. Respinge il legame con i forni dei campi di concentramento nazisti: «Sono venuti da me anche sopravvissuti all'Olocausto ». Jonathan Rosenblum, un portavoce degli ultraortodossi, ha spiegato alla Reuters «il tabù non è solo religioso. Quello che avvenne durante la Shoah ha creato un divieto sociale». All'inizio dell'anno, il giudice Moshe Sobol aveva per la prima volta dichiarato la cremazione legale proprio in risposta alle ultime volontà di una sopravvissuta allo sterminio. In Israele non esistono norme che regolano i forni e lo Shas, il partito religioso, vuole far votare un provvedimento che metta al bando la procedura. «Dobbiamo fermare quelli che vogliono attuare la soluzione finale un'altra volta» ha attaccato il ministro Izhak Cohen. «I leader ultraortodossi — ha replicato Yossi Beilin, capo di Meretz — vogliono spingere il Paese in un'epoca oscura, dove i cittadini non hanno la possibilità di decidere che cosa debba succedere dei loro corpi dopo la morte».
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