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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera - La Repubblica Rassegna Stampa
20.08.2007 In aumento in Europa i crimini dell'odio contro ebrei, musulmani e omosessuali
secondo un rapporto dell'associazione americana Human Rights First

Testata:Corriere della Sera - La Repubblica
Autore: la redazione - Rosalba Catelletti
Titolo: «Europa, crescono i crimini dell'odio contro gli ebrei, i musulmani e i gay»
Dal CORRIERE della SERA del 20 agosto 2007:

I crimini contro gli ebrei, i musulmani e gli omosessuali in Europa sono in aumento, secondo un rapporto dell'organizzazione per i diritti umani Human Rights First, che ha sede negli Stati Uniti. Il rapporto indica una tendenza generale, e non contiene dati statistici attendibili per tutti i Paesi europei. Solo i governi di Gran Bretagna, Francia e Germania infatti raccolgono statistiche sulle violenze antisemite (che ne dimostrano un aumento nel 2006), e solo i primi due monitorano gli attacchi contro i musulmani, spiega uno degli autori dell'«Hate Crime Survey 2007», Paul Legendre. Per alcuni altri Paesi i ricercatori hanno usato dati raccolti da Ong locali, ma nel caso dell'Italia (che non è esaminata) non sono stati in grado di ottenerli da alcuna fonte.
Sono aumentati rispetto al 2005 gli attacchi antisemiti avvenuti in Gran Bretagna e, soprattutto, in Francia e in Germania (rispetto però a una diminuzione dal 2004 al 2005). In altri Paesi, dove le statistiche governative non sono disponibili, i ricercatori hanno osservato che vi sono «incidenti continui che permeano la vita quotidiana degli ebrei in Europa sotto forma di intimidazioni, minacce, attacchi contro scuole, danni a sinagoghe, cimiteri».
Ancora più rare sono le statistiche sulle violenze contro i musulmani in Europa. Solo Gran Bretagna e Francia le monitorano, e solo le Ong inglesi offrono dati sistematici. Il rapporto prende perciò in esame singoli casi in tutta Europa. I musulmani sono oggetto di doppia discriminazione: razziale e religiosa, constatano gli autori. «Le violenze avvengono sullo sfondo di dibattiti aspri riguardo l'immigrazione e l'integrazione dei musulmani».
La maggiore presenza pubblica degli omosessuali ha portato anche a un aumento della retorica omofobica e della violenza fisica contro i gay, osserva il rapporto.

Da La REPUBBLICA, un articolo di Rosalba Cateletti Nel testo abbiamo inserito un nostro commento:

Ilan Halimi è morto il 13 febbraio 2006 poco dopo essere stato trovato alla periferia di Parigi mezzo nudo e pieno di bruciature da sigarette e acido: era stato torturato per tre settimane e poi pugnalato a morte perché ebreo. Oulemata Oudibo, ragazza incinta proveniente dal Mali, è stata uccisa in Belgio l´11 maggio 2006 da un fanatico che poco prima aveva ferito a colpi d´arma da fuoco una turca che indossava il velo. Ilan aveva 23 anni, Oulemata 24: sono solo alcune delle vittime dei crimini legati all´odio censiti nel 2007 Hate crime survey dall´ong Human rights first, con base a Washington e New York. Secondo il rapporto, i crimini legati all´odio - in particolare ad antisemitismo, islamofobia e omofobia - lo scorso anno sono aumentati in tutti i 56 paesi membri dell´Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce).
Le 44 pagine del rapporto si soffermano però su cinque paesi dove sono aumentati gli episodi violenti e dove i sistemi di monitoraggio hanno consentito analisi più approfondite: Francia, Gran Bretagna, Russia, Ucraina e Germania. Se in Francia nel 2006 il numero complessivo dei crimini legati all´odio è diminuito del 10%, quelli antisemiti sono aumentati del 6,6%: il dato più alto dalla fine degli anni ´90. In Gran Bretagna (dati 2005) i crimini con motivazioni religiose sono aumentati sulla scia degli attentati nelle metropolitane londinesi: nel mese successivo il 7 luglio 2005 i crimini contro musulmani sono aumentati del 600%. Il numero dei crimini legati all´odio in Germania nel 2006 è stato il più alto da quando nel 2001 si è iniziato a monitorarli tanto che durante i Mondiali di calcio è stata distribuita a gruppi minoritari e stranieri la guida "No-go" sui posti dove "non andare". Secondo Riccardo Pacifici, portavoce della comunità ebraica di Roma, «è evidente che l´Europa tende a chiudersi e ad alzare barriere virtuali nei confronti dei cosiddetti "diversi" che oggi non sono più solo gli ebrei ma anche i nuovi immigrati come i musulmani». I crimini omofobi «sono frequenti e spesso particolarmente violenti», segnala il rapporto, come pure quelli contro i disabili, ma i dati disponibili sono insufficienti per trarre delle stime. A provocarne l´incremento è probabilmente la maggiore presenza pubblica degli omosessuali, come nel caso dei Gay Pride.
Se, prosegue il rapporto, in tutta l´Europa «ebrei e musulmani si trovano di fronte a una combinazione virulenta di razzismo e intolleranza religiosa», rumeni, sinti e minoranze cristiane sono vittime di «violenza particolarmente letale» in Russia, Turchia e Repubbliche centroasiatiche. Il filo conduttore di tutti gli episodi d´odio e intolleranza sono sempre i «pregiudizi», rileva il rapporto diffuso il 6 giugno in occasione della conferenza dell´Osce a Bucarest e rilanciato dall´ong in questi giorni dopo l´uccisione filmata in Russia di due uomini, del Dagestan e del Tajikistan, diffusa online da un gruppo neo-nazista. «Razzismo e xenofobia», prosegue il documento, «sono la perpetuazione di stereotipi e generalizzazioni su attributi, colpe e responsabilità dei membri di un gruppo. Ogni membro diventa ostaggio dei comportamenti altrui e perciò soggetto a rappresaglia». Gli autori di crimini antisemiti spesso «invocano come giustificazione le politiche israeliane». I musulmani sono identificati con terroristi «come se ognuno fosse responsabile delle azioni degli altri».

Se il processo mentale per cui a tutti gli ebrei vengono imputate le "politiche di Israele" e a  tutti i musulmani gli atti terroristici può effettivamente funzionare allo stesso modo, si dovrebbe essere attenti a distinguere tra una costruzione della propaganda (i "crimini" di Israele, impegnata a difendersi dal terrorismo) e
e una realtà come l'offensiova jihadista contro l'Occidente (.

 «A parte il gran numero di violenza, forse l´aspetto più scioccante degli attacchi legati all´odio è la diversità degli obiettivi» ha commentato il professor Jack Levin, direttore del Brudnick Center on Violence and Conflict della Northeastern University. «Chiunque possa essere visto come un outsider o uno straniero è a rischio, musulmani, ebrei, persone di colore, rumeni, gay e anche disabili. Se non agiremo adesso succederà ancora di peggio in futuro».


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