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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
20.08.2007 Ehud Olmert deve rinunciare alle vacanze in Italia
troppi costi per la sicurezza

Testata: Corriere della Sera
Data: 20 agosto 2007
Pagina: 13
Autore: Davide Frattini
Titolo: ««Troppi costi», Olmert salta le vacanze in Italia»
Dal CORRIERE della SERA del 20 agosto 2007:

GERUSALEMME — Maglioni, niente cravatte, scarpe comode da passeggio, i pennelli e i colori della moglie Aliza. Il premier Ehud Olmert aveva progettato cinque giorni di vacanza con la famiglia la settimana prossima. All'estero, per la prima volta, come i leader e capi di Stato europei. Meta scelta: l'Italia. Un paesino nel Nord, tra le montagne— racconta il quotidiano Haaretz —
o una villa in Umbria, dove uno dei consiglieri più vicini al primo ministro israeliano ha trascorso un periodo quest'estate.
Cinque giorni pagati di tasca propria, per evitare polemiche sull'uso dei soldi versati dai contribuenti. Quello che lo staff di Olmert non aveva calcolato è che oltre alle valigie il premier avrebbe dovuto muovere decine di agenti dello Shin Bet, incaricati della sua protezione, e un Hercules avrebbe trasportato in Italia tre veicoli blindati. Operazione sovvenzionata dalle tasse degli israeliani. «Mitterrand e Chirac se ne andavano ai Caraibi, Schröder, Merkel e Blair in Toscana o Francia — commenta Yossi Verter su Haaretz —. Per la nostra mentalità è inaccettabile. Le misure volute dai servizi segreti sarebbero costate centinaia di migliaia di dollari, se non di più. E l'ultima cosa di cui Olmert ha bisogno è un colpo all'immagine ». L'idea del soggiorno italiano è nata tra i consiglieri dello staff proprio per un'operazione d'immagine, inviare un segnale tranquillizzante a Bashar Assad e ai generali siriani: se il primo ministro va in vacanza all'estero, Israele non si sta preparando alla guerra con Damasco. Per tutta l'estate i due Paesi hanno scambiato messaggi contrastanti sulla possibilità di un conflitto nei primi mesi dell'autunno. Esercitazioni israeliane ai confini, sulle alture del Golan, discorsi bellicosi del presidente siriano e acquisti di nuovi armamenti si sono alternati a tentativi di ridurre la tensione. Due Paesi arabi che hanno relazioni con Israele hanno fatto arrivare in questi giorni al governo di Olmert assicurazioni da Damasco: malgrado la corsa al riarmo voluta da Assad dopo la guerra in Libano dell'anno scorso, la Siria non sta progettando un attacco. La squadra di Olmert era convinta di poter organizzare il viaggio con pochi uomini di scorta, lasciando la protezione più complessa alle forze italiane. Lo Shin Bet avrebbe valutato la possibilità con i servizi segreti del nostro Paese. Il primo ministro si sarebbe anche fatto consigliare da Romano Prodi, che ha visitato Israele all'inizio di luglio, e il presidente del Consiglio lo avrebbe incoraggiato. Alla fine lo Shin Bet ha presentato il conto, che è stato considerato troppo alto. Olmert e la famiglia passeranno i cinque giorni tra le mura nella residenza ufficiale a Gerusalemme, chiamata la «fortezza ». Il premier ha scartato l'ipotesi di passare il periodo tra le montagne della Galilea, per evitare di rovinare le vacanze degli israeliani con l'invasione del suo apparato di sicurezza. L'anno scorso, per la Pasqua ebraica, i vicini si erano lamentati per la massiccia presenza di uomini armati e per i controlli.
Dopo l'assassinio di Yitzhak Rabin nel novembre del 1995, i servizi segreti interni israeliani hanno rafforzato le procedure per la protezione del premier. Il convoglio che viaggia a sirene spiegate è ormai un'abitudine per gli abitanti di Gerusalemme. Le auto blindate possono passare anche se i semafori sono rossi e la settimana scorsa una ragazzina di dieci anni è stata investita.
Qualche mese fa, uno studente universitario di Tel Aviv aveva minacciato di fare causa alle guardie del corpo perché gli era stato puntato un mitra addosso, per essersi avvicinato in moto a un veicolo.
In Italia arriverà invece Shimon Peres, nel primo viaggio internazionale da presidente. Il 5 settembre è a Roma, rimarrà nel Paese per quattro giorni e dovrebbe incontrare anche Papa Benedetto XVI. Per Rosh Hashana, il capodanno ebraico, parteciperà a una celebrazione alla Grande Sinagoga della capitale.

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