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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
17.07.2007 Una politica estera irrealizzabile e improponibile
quella italiana in Medio Oriente

Testata: Il Foglio
Data: 17 luglio 2007
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Solo Israele può proteggere Abu Mazen»
Dal FOGLIO del 17 luglio 2007, un editoriale :

Per affrontare il suo nemico mortale, il partito armato estremista e terrorista di Hamas, l’Anp ha bisogno di un sostegno politico e militare. Senza di esso ha già perso la battaglia di Gaza e potrebbe trovarsi a malpartito anche in Cisgiordania. I paesi arabi “moderati”, però, non muovono un dito per aiutare un processo che può sfociare nella costruzione di uno stato palestinese che né la Giordania né l’Egitto né l’Arabia saudita hanno mai davvero desiderato. L’unica potenza regionale interessata a evitare il collasso dell’Anp e di Abu Mazen è il “nemico” israeliano, che infatti ha promulgato un’amnistia di fatto nei confronti dei guerriglieri di Fatah, che per parte loro hanno proclamato una tregua “unilaterale”. E’ evidente a tutti, con l’esclusione a quanto pare solo di Massimo D’Alema e Piero Fassino, che il tentativo di colpo di stato di Hamas, riuscito a Gaza e per ora fallito a Ramallah, ha cambiato completamente la mappa degli schieramenti nell’area, dove oggi si può parlare di una possibilità effettiva di accordo tra Anp e Israele, il cui scopo comune è contenere l’influenza di Hamas e del terrorismo islamico internazionale che si profila come il suo ispiratore fondamentale. Chiedere ad Abu Mazen di riprendere il negoziato con una formazione che ha massacrato i suoi seguaci e che ha ripetutamente cercato di ucciderlo, oppure, peggio ancora, chiedere a Israele di imporre a Fatah la presenza di Hamas a un tavolo di trattative è una pura follia, improponibile prima ancora che irrealizzabile.

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