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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Lara Vapnyar - Ci sono ebrei nella mia casa - 30/06/2007

 Lara Vapnyar

 

Ci  sono ebrei nella mia casa- Traduzione  di Serena Prina- Neri Pozza - Euro 14,50

 

 Come a trattenere il filo di un discorso, a non lasciare cadere nel vano parole sparse intorno a libri letti, esce proprio in questi giorni una raccolta di racconti che segna un’altra interessante esperienza di scrittura ebraica al femminile. Qualcosa si muove, smentisce un’assenza secolare, appena interrotta da qualche sparuta voce. Dunque, oggigiorno le donne narrano, eccome.

 

Lara Vapnyar è vissuta in Russia fino al 1994, quando è emigrata negli Stati Uniti. Ora vive a Staten Island con marito e due figli. E scrive: sembrerà tautologico ma, a fronte di tanti scrittori che nella vita fanno questo, altro e pure qualche libro, Lara Vapnyar scrive. In sostanza, un profilo divenuto piuttosto interessante. In Italiano è già stato pubblicato il suo Memorie di una musa e ora, sempre per le edizioni Neri Pozza, esce una raccolta di racconti intitolata “Ci sono ebrei nella mia casa” (traduzione di Serena Prina, pp. 160, Euro 14,50).

 

Sono storie soprattutto di donne, anzi di bambine. Ma non soltanto. L’amante, ad esempio: comincia con la tragica ammissione che “il dermatologo aveva un’amante”.

Misha è un bambino, e di queste cose teoricamente non dovrebbe interessarsi. Però gli tocca a intervalli regolari portare la nonna dal fedifrago. E attraverso quel mirabile filtro per vedere la realtà che sono gli occhi del bambino, il lettore finisce per scoprire qualcosa di interessante sull’amore. Non del dermatologo, beninteso.Complici una giornata di pioggia e qualche tazza di tè.

 

Questa ed altre sono storie sommesse, molto si svolge o si sussurra fra le mura di casa. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, tutto comincia da come i commensali mangiano ciascuno la propria patata. Sono due donne e due bambine unite dalla guerra e separate da alcuni segreti. Di segreti è colmo anche il manuale per l’educazione sessuale a scuola che la povera e ignara Marija dovrebbe impartire alle sue allieve ma non sa proprio da che parte cominciare.

 

Lara Vapnyar cesella i suoi racconti, senza però renderli mai stucchevoli. Scrive con estro, senza improvvisare, senza pretendere di sconvolgere il suo lettore: ma lo tocca eccome. Sono sempre storie convincenti, in equilibrio fra partecipazione emotiva e un filo di salutare ironia. In questo ricorda persino il maestro del minimalismo americano, il grande Raymond Carter.

Ma certo c’è una misura “etnica” che unisce queste storie, dalle campagne russe a Brooklyn. Quella della Diaspora seguita al crollo dell’impero sovietico: quando sono in America, questi personaggi hanno un po’ tutti lo spaesamento dell’esule. Cui s’aggiunge una dose omeopatica di identità ebraica, una specie di marranesimo involontario che trascina con sé strane idee, memorie sparute. L’essere ebrei è una cosa sempre un poco misteriosa, che affascina e inquieta.

Elena Loewenthal (Tuttolibri La Stampa)

 


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