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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Caso Priebke: i fatti 26/06/2007

Ogni tanto sbuca qualcuno che si muove a pietà per i poveri carcerati perseguitati dalla giustizia, ecc., ecc.

Ora c'è qualcuno che si scalda perché Priebke è agli arresti domiciliari, perché è vecchio. Poi c'è qualche furbo che insinua che l'attentato di via Rasella, fosse un azione "terroristica" che meritava la rappresaglia.

Qui bisogna essere precisi e nessuno osi barare. L'attentato di via Rasella fu un'azione militare e non "terroristica", concordata con il C.L.N.  comandato dal gen. Raffaele Cadorna. Fu rivolta contro militari. E' irrilevante che i militari non fossero combattenti, ma facessero parte delle retrovie. In effetti essi consentivano all'esercito nazista di avere più uomini disponibili al fronte. Del resto nessuno dei sopravvissuti all'attentato si è mai lamentato di nulla. Come militari sapevano benissimo qual era il rischio che correvano.

Dopo il crollo del comunismo cadde la protezione della quale godevano non pochi criminali nazisti. E così fu possibile processare anche Priebke in quanto il crimine di guerra da lui commesso non andava in prescrizione. Il crimine consisteva nell'aver ordinato e partecipato al massacro di 335 ostaggi anziché di 330 come previsto dalle rappresaglie di guerra. Infatti i militati morti a via Rasella erano 33.

Priebke fu condannato all'ergastolo, poi commutato in arresti domiciliari. La revoca degli arresti fu motivata dal fatto che doveva andare a lavorare. Ma figuriamoci!  A 93 anni chi ha voglia di lavorare!  Se il suo avvocato aveva bisogno di un interprete, bastava che gli porti i fascicoli a casa sua.

Queste sono in sintesi le cose elementari che ognuno dovrebbe sapere. A Priebke non è stata resa alcuna ingiustizia.

Se qualcuno si meraviglia della durezza dei perseguitati è bene che ponga mente a una legge italiana, che penso sia ancora in vigore. Perché sia usata clemenza il reo condannato deve chiedere perdono alle vittime o ai loro eredi.

Ma questo lo sapeva anche Dante:

"Perdonare non si può chi non si pente

né pentere e volere insieme puossi

per la contraddizion che no 'l consente."

lettera firmata


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