Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Mi permetta, signora parlamentare, di farle osservare alcuni errori da lei compiuti nella sua odierna intervista rilasciata a questo quotidiano: - sparare sui palestinesi è imperdonabile, dice lei: ma invece sparare sugli ebrei e sui cristiani è forse meritorio? - il voto dei palestinesi sarebbe stato democratico. Eppure una parlamentare dovrebbe sapere che, per parlare di democrazia, è necessario avere tutte quelle garanzie democratiche che a Gaza non esistono. Non c'è libertà di parola, né di associazione, né, per lei che giustamente è attenta ai diritti delle donne, neppure, per una donna, di vestirsi come vuole. E questo non è che un piccolo sunto delle libertà democratiche che non hanno, i poveri palestinesi. E allora non ci parli di voto democratico. - riconoscimento implicito dello stato di Israele? Ma ha letto lo statuto di Hamas? Ha letto le dichiarazioni di TUTTI i principali rappresentanti di Hamas? E allora non dica cose destituite di ogni fondamento, signora parlamentare. - popolazione senza cibo? Ha visto le immagini dei banchi al mercato pieni di merce? Il problema è che la povera gente non ha i soldi per comperare la merce che costa sempre meno. E pensi un momento dove finiscono i soldi (gli aiuti, lungi dal cessare, sono raddoppiati!) - riprendere i negoziati? Ma con chi, scusi? Con quelli che Abu Mazen chiama degli assassini sfrenati? Con quelli che nessuno vuole averci a che fare, fra le persone con un minimo da sale in zucca? Io non consiglio neanche a lei di andare a discutere, con quei signori. Sa, potrebbe essere pericoloso. Ah già, ora capisco. Tutte queste erano delle provocazioni per lei, signora Morgantini. Infatti ora lo riconosce anche lei; i palestinesi non vogliono più ne Hamas né Fatah. Ma mi scusi, non era più semplice dire solo questo, senza parlare di democrazia, di mancanza di cibo, di imperdonabili spari? Saluti lettera firmata