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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
13.06.2007 Ehud Barak leader dei laburisti israeliani
la cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera
Data: 13 giugno 2007
Pagina: 17
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Barak ritorna leader dei laburisti israeliani Ora guiderà la Difesa»
Dal CORRIERE della SERA del 13 giugno 2007:

GERUSALEMME — «Ogni mattina si sveglia e prima di lavarsi i denti chiede scusa». La strategia di Ehud Barak, descritta con ironia dal quotidiano Maariv,
ha funzionato, confermando gli exit poll e le anticipazioni dei dirigenti laburisti. L'ex generale è riuscito a sconfiggere Ami Ayalon e il destino di politico tra i meno amati d'Israele. Un ritorno alla testa di Avoda e da lì nel governo di Ehud Olmert come ministro della Difesa.
I primi dati nei sondaggi davano a Barak un vantaggio molto ridotto, tra l'1 e il 2%. Fonti nel partito hanno poi annunciato alla Associated Press un trionfo finale con il 6-7%. Dei 100 mila membri registrati, il 60% è andato alle urne: con numeri così bassi — avvertivano gli analisti — è difficile decretare un vincitore fino a quando non saranno contate tutte le schede. Ma in serata è stato lo stesso Barak a proclamarsi vincitore: «Oggi sono diventato presidente del Partito laburista» ha detto dal podio del quartier generale laburista a Tel Aviv, acclamato da centinaia di militanti. Il direttore generale del partito Eitan Cabel ha confermato, precedendo di alcune ore l'annuncio ufficiale atteso per oggi. Nell'ora della vittoria, Barak ha lanciato un appello per l'unità dei laburisti, promettendo di ridare forza e potere di deterrenza all'esercito israeliano.
Ami Ayalon, già comandante della Marina e capo dello Shin Bet, aveva stretto nei giorni scorsi un patto con Amir Peretz, il ministro della Difesa e leader uscente, battuto al primo turno delle primarie. Nell'ultimo giorno di tour elettorale, ha continuato a presentarsi come Mister Pulizia: «Bisogna eliminare la corruzione da questo Paese».
Barak ha mantenuto il quasi totale silenzio scelto per tutta la campagna (mentre votava a Kfar Saba, si è chiuso le labbra con il dito indice) e ha ripetuto lo slogan degli ultimi mesi: «Solo io posso battere Netanyahu (il leader del Likud, ndr) ». Mister anti-Bibi ha cercato di convincere i laburisti di essere cambiato: meno arrogante, più calmo, disposto ad ascoltare gli altri.
Tutt'e due sono cresciuti in un kibbutz e tutt'e due si sono concentrati nella conquista di sostenitori all'interno del movimento delle cooperative. Che non avrebbe perdonato ad Ayalon l'intesa con Peretz, guardato ancora con sospetto dalle élites ashkenazite per le sue origini nordafricane.
Chi ha guardato con sospetto i due candidati rimasti in corsa è il primo ministro Ehud Olmert. Le sorti del suo governo sono legate in parte al risultato, anche se i commentatori concordano che i laburisti resteranno nella coalizione almeno fino a dopo l'estate. Con Barak leader della sinistra, l'esercito ottiene come ministro il soldato più decorato della storia d'Israele.

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