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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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La Repubblica Rassegna Stampa
05.06.2007 Omissioni e disinformazione
sulle operazioni israeliane a Gaza

Testata: La Repubblica
Data: 05 giugno 2007
Pagina: 22
Autore: la redazione
Titolo: «I tank israeliani tornano a Gaza»
Un articolo sulle operazioni militari israeliane a Gaza.
Che non spiega che quella israeliana è una reazione all'aggressione continua condotta mediante il lancio dei razzi kassam.
Il titolo utilizzando il verbo "tornare" collega le operazioni attuali al precendete ritiro. Ma Israele non ha affatto rioccupato Gaza.
Ecco il testo, dalla REPUBBLICA del 6 giugno 2007:


GERUSALEMME - Le truppe israeliane sono entrate ieri nella Striscia di Gaza con bulldozer e carri armati, penetrando in territorio palestinese per oltre due chilometri. È la prima operazione condotta via terra da Tsahal da quando, il mese scorso, sono riprese le ostilità. I 15 blindati e le ruspe sono avanzati su un territorio pianeggiante nel Sud della Striscia, tra Rafah e Khan Yunis, senza incontrare resistenza. I soldati di Israele hanno perquisito edifici e arrestato alcune persone, mentre le ruspe rivoltavano il terreno alla ricerca di nascondigli di armi e tunnel. «Si tratta di un´operazione di routine che ha il fine di raccogliere informazioni e sventare futuri attacchi terroristici», ha affermato un portavoce militare. Solo nel tardo pomeriggio c´è stata una reazione palestinese, con sei bombe di mortaio lanciate sul valico di Erez e sul territorio israeliano confinante, dove però non ci sono stati vittime né danni.
Non è una buona atmosfera quella che prelude all´incontro, domani a Gerico, tra il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente palestinese Abu Mazen, nel quale si dovrà discutere di sicurezza e di allentamento dei posti di blocco di Israele in Cisgiordania. La richiesta di cambiare regole e procedure ai posti di blocco è arrivata ieri anche con una critica pesante da parte di Amnesty Internazional. In un rapporto pubblicato in occasione dei 40 anni dell´occupazione israeliana in Palestina, Amnesty ha chiesto di «porre fine alle confische di terreni, ai blocchi e alle altre violazioni del diritto internazionale umanitario che avvengono sotto l´occupazione». Secca la risposta del vicepremier Simon Peres: «I palestinesi sono responsabili della loro sorte - ha detto alla radio pubblica israeliana - gli enormi problemi causati dalla barriera di sicurezza sono la conseguenza della seconda Intifada e degli autobus fatti saltare in aria dai kamikaze palestinesi che vengono dalla Cisgiordania».

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