Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Una lettera a Sandro Viola a proposito del suo "Ma «Viva Israele», no"
Testata: Informazione Corretta Data: 02 giugno 2007 Pagina: 1 Autore: Nicole Touati Titolo: «Lettera a Sandro Viola»
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera inviata a Sandro Viola a proposito della sua recensione del libro di Magdi Allam "Viva Israele", pubblicata dalla REPUBBLICA il 1 giugno (vedi qui la nostra critica)
Come si respira bene il suo antisraelismo tramite il suo articolo! Perchè non riporta i dati dei bambini, donne, civili israeliani uccisi negli attentati terroristici? Perchè non parla degli atti barbarici dei palestinesi che si uccidono anche tra di loro? Si guardi queste foto: sono i linciaggi dei palestinesi che hanno anche "sbuzzato" un israeliano dopo averlo ucciso e che si divertono con i suoi organi!
Ma «Viva Israele», no. Il suo esercito si comporta in modo disumano nella Palestina occupata, sino ad accorare, rivoltare, quel che c´è di meglio - gli artisti, gli intellettuali, gli spiriti liberi - nella società israeliana. Le rappresaglie che scattano ad ogni attentato fanno troppi morti (660 palestinesi nel 2006) perché le si possa giustificare. La forza politica oggi più compatta e motivata in Israele è il "partito dei coloni", che non intende cedere un solo pollice della Cisgiordania. Il prevalere delle decisioni militari sulle opzioni e opportunità politiche non fa che rafforzarsi. No. Dirsi «con Israele» è più che legittimo, anzi pienamente condivisibile. Mentre «Viva Israele» è il frutto di un´autoflagellazione, e non ha nulla a che fare con quanto accade in Palestina.