Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
«Ho riflettuto su due modi di essere: sull'essere gay e sull'essere ebrea. Hanno un sacco di cose in comune. Intanto non lo scegli, e questa è la prima cosa. Se lo sei, lo sei e non c’è niente che tu possa fare per cambiarlo». Dalla sottomissione delle donne nella Baghdad ebraica alla Disobbedienza di Naomi Aldermann, nata a Londra nel 1974, cresciuta in una comunità ortodossa. Il suo romanzo, pubblicato da Nottetempo (trad. di Mario Baiocchi, pp. 373, e18), è una storia forte, di identità. Di sentimenti repressi oppure scoperti, ma sempre in modo traumatico. Ronit, la voce narrante dalla vita spregiudicata, torna fra le esitanti braccia della comunità ortodossa in cui è nata e cresciuta, per la morte del padre, il rabbino nonché illustre guida spirituale. E' respinta e turbata da quel mondo ma anche da Esti, la moglie del cugino.