Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Dall'Egitto una buona notizia la cronaca di Dimitri Buffa
Testata: L'Opinione Data: 19 maggio 2007 Pagina: 9 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «L'Imam d'Egitto rinnega la propria prefazione al Protocollo dei savi di Sion»
Sull'OPINIONE di oggi 19/05/2007 a pag.9, la cronaca di Dimitri Buffa sul caso di un imam egiziano che finalmente dice la verità sui "Protocolli dei savi di Sion".
"Ho realizzato di essere stato vittima di un atto criminale che dura dal 2003, non l¹ho scritta io la prefazione a quel libro falso che non ha al proprio interno alcuna verità". Il libro in questione è l¹edizione egiziana de "I protocolli dei Savi di Sion", noto pamphlet anti semita della Russia zarista che nel mondo arabo islamico ha sempre avuto molta audience e da cui sono stati tratti anche diversi miniserial televisivi regolarmente mandati in onda tanto in Egitto quanto in Siria o in Giordania. L¹affermazione che rinnega ogni partecipazione nell¹edizione egiziana di tale opera è invece del Grand Muftì del Cairo, Ali Gooma Muhammad abd al Wahab, lettore di fonti islamiche all¹università di Al Azhar, una delle massime autorità riconosciute nel mondo islamico sunnita. E questa presa di posizione, pubblicata sul noto quotidiano del Cairo Al Ahram, "le piramidi", ha già provocato una feroce polemica tra la casa editrice, la Maktabat al Nafidha, e il presunto autore della prefazione che si intitola "le radici bibliche e talmudiche dei Protocolli". Infatti nell¹articolo pubblicato nella sezione "pensieri religiosi" la presa di distanze da un classico dell¹anti semitismo storico così amato nel mondo arabo, a molti è parso un condizionamento politico del presidente Horsni Mubarak sull¹università di Al Azhar, di cui Ali Gooma è uno dei professori più stimati. La polemica, come per le vigente danesi, è scoppiata con alcuni mesi di ritardo: l¹articolo che rinnega la prefazione è addirittura del primo gennaio di quest¹anno, ma la notizia è stata da tutti i media e dalle tv egizie solo pochi giorni fa. Si è saputo che Ali Gooma ha fatto causa per danni alla casa editrice, che pretende un risarcimento nonchè il ritiro dal commercio sia della prima edizione che è del 2003 sia delle successive ristampe. Nell¹articolo pubblicato da Al Ahram, Ali Gooma racconta di avere prima creduto di essere vittima di un caso di omonimia e di non essersi riconosciuto nel contenuto di quella prefazione anche per "la povertà di citazioni e di argomentazioni". Poi parla di "atto criminale", identificandolo con la pubblicazione stessa del libro, in cui lui sarebbe stato "trascinato con un falso". E per tagliare la testa al toro ricorda di non possedere neanche le competenze di studioso della Bibbia e del Talmud necessarie per fare un commento di quel tipo. Incidentalmente, nel rinnegare le proprie responsabilità, pronunzia, anzi scrive, una frase sibillina che fa pensare a un input venuto dall¹alto: "mi ricordo l¹incontro che ebbi con il lettore coranico Abd al Wahab al Masiri, specializzato in studi ebraici, e le prove che lui mi presentò per dimostrare che quel testo , cioè i Protocolli, era un libro senza verità, al contrario di quanto avevamo creduto per lungo tempo". Una frase dal sen fuggita che fa pensare al classico "contrordine fratelli islamici". Non sfugge a nessuno infatti che l¹Egitto ha dal 1977 rapporti diplomatici con Israele e in passato, e soprattutto adesso che è parte attiva nel tentativo di arrivare a un piano di pace con l¹Anp, da Gerusalemme non sono state poche le lamentele a proposito della cultura religiosa anti semita tuttora diffusa nelle università come Al Azhar. Questo ripudio del Protocollo dei savi di Sion , che nel mondo arabo è un po¹ come l¹uomo che morde il cane, potrebbe essere un chiaro segnale di un nuovo corso che agli occidentali non può che fare piacere.
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