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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Palestina News Rassegna Stampa
07.05.2007 Scudi umani palestinesi ? Israele punisce i suoi soldati se utilizzano questa pratica
nasconderlo è propaganda

Testata: Palestina News
Data: 07 maggio 2007
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Una prassi criminale.»
Un articolo tratto dal blog palestinanews.blogspot.com:

Qualche tempo fa ho definito l’esercito israeliano per quello che è nella realtà, un esercito di vili ed assassini, e il mio articolo – ripreso in un gruppo di discussione su Yahoo – ha attirato le reprimende della famigerata banda di fanatici di informazionecorretta.com, secondo i quali gli episodi di utilizzo di civili palestinesi come scudi umani sarebbero “non provati o condannati” e, dunque, l’intero articolo costituirebbe una gratuita “diffamazione”.
Ora, chi abbia mai avuto a che fare con i cantori della propaganda sionista conosce la loro abilità nel tentare di sovvertire la realtà, nel manipolare i fatti storici, nel dare interpretazioni di comodo, assolutamente fantasiose, addirittura alle stesse risoluzioni Onu.
Ma anche per costoro costituisce una missione impossibile, ed in verità alquanto bizzarra, negare la veridicità di fatti che sono provati da foto e filmati talvolta messi in rete dagli stessi siti di informazione israeliani.

Ma Informazione non intende affatto negare in modo assoluto che simili fatti siano avvenuti.
Si limita a rilevare che Israele persegue e punisce, quando sono provati, gli abusi commessi dai suoi soldati, e che la prassi degli scudi umani è stata dichiarata illegale.
In altre occasioni, è pure vero che i fatti non sono provati.


E così, dopo il filmato dell’Associated Press di cui ho già parlato – relativo all’utilizzo come scudi umani di due Palestinesi di 15 e di 24 anni avvenuto il 25 febbraio a Nablus – il 12 aprile scorso il sito web del quotidiano Yedioth Ahronoth ha rilanciato il video di un pacifista – già presente su you tube – in cui si vedono due ragazzini palestinesi costretti a restare immobili davanti ad un Hummer dell’esercito israeliano per prevenire eventuali attacchi contro i soldati a bordo del veicolo.
Il filmato è relativo ad un’operazione di arresto dell’esercito israeliano svoltasi l’11 aprile nel quartiere Sheikh Munis di Nablus, mirata all’arresto di Abed el-Qadr, un attivista delle Brigate al-Aqsa.
L’operazione si è poi chiusa con un nulla di fatto (el-Qadr, infatti, ha pensato bene di non farsi trovare…), ma i soldatini di Tsahal – per non restare con le mani in mano – hanno provveduto a demolirne la casa, e per evitare fastidiose sassaiole o, peggio, pericolosi agguati, hanno ritenuto di piazzare come scudo, davanti alla jeep, due ragazzini palestinesi (presumibilmente di 14-15 anni) che avevano avuto la sfortuna di passare da lì in quel momento.

In questi due casi sono state aperte inchieste. Nel secondo l'ufficiale responsabile è stato sospeso. In attesa dei risulati, si deve comunque rilevare che l'esperienza insegna che le immagini possono essere manipolate e che la propaganda palestinese lo fa spesso.
Va ricordato, per l’ennesima volta, come il diritto internazionale umanitario proibisca esplicitamente che i civili – e ancor di più i minori di 15 anni – vengano costretti a prender parte o a svolgere compiti connessi a operazioni militari ovvero, come è accaduto in questo caso, che vengano utilizzati per rendere certe aree o certi punti immuni da attacchi (articolo 28 della IV Convenzione di Ginevra).
Ma, al di là delle considerazioni di carattere giuridico, rende davvero stupefatti e inorriditi come dei soldati di un esercito che si autodefinisce “morale” pensino di utilizzare dei ragazzini come scudi per proteggersi da eventuali attacchi del “nemico”, come se si trattasse di un comportamento assolutamente lecito e normale, magari persino “etico”.
O che dei soldati “valorosi” vadano in cerca di militanti palestinesi, casa per casa, facendosi precedere da una ragazzina palestinese di 11 anni, tremante e terrorizzata.

Questo episodio è stato soltanto riferito in un'intervista dalla bambina palestinese e non è provato. E' stata comunque aperta un'inchiesta.

Va da sé che questa è la logica conseguenza del fatto che gli alti comandi dell’Idf, nonostante le prescrizioni del diritto umanitario e le ripetute pronunce dell’Alta Corte israeliana, continuino a tollerare pratiche abiette e immorali come quella in discussione, tanto che i soldati all’interno del veicolo blindato si sono lasciati tranquillamente filmare e addirittura intervistare dal pacifista autore del filmato, evidentemente consci dell’assoluta impunità garantita loro.
In realtà, a seguito della diffusione del video, il comandante della missione è stato sospeso da “ogni attività operativa”, secondo quanto risulta da un comunicato ufficiale dell’esercito israeliano, ma non pare trattarsi di una gran punizione a fronte di quello che le norme definiscono come un chiaro crimine di guerra.
Ma ciò che stupisce ancora di più è il totale silenzio e l’acquiescenza della pubblica opinione israeliana, che pure viene messa a conoscenza regolarmente di questo come degli altri crimini di guerra quotidianamente commessi da Tsahal nei Territori palestinesi.
Così come addolora e indigna che buona parte degli ebrei della diaspora arrivi addirittura a comprendere, e talvolta anche a giustificare, questi vili e crudeli comportamenti.
Mentre non stupisce ormai più di tanto l’atteggiamento della comunità internazionale, e in specie dei governi dell’occidente “civilizzato”, che già da tempo hanno abbandonato ogni minima parvenza di “honest brokers” nel conflitto israelo-palestinese, schierandosi completamente e acriticamente al fianco di Israele.
Certo, si potrà anche sostenere, e i sionisti lo fanno regolarmente, che appare ingiusto questo accanimento contro i poveri soldatini israeliani, quando gli eserciti di tutto il mondo commettono crimini e atrocità di ogni sorta, perché ognuno di noi non guarda in casa propria?
E questo, ahimé, è anche vero, considerato che ogni occupazione militare – anche se travestita da “missione di pace” – porta con sé inevitabilmente il suo carico di crimini, di abusi, di vittime innocenti, e noi italiani non siamo certamente immuni da ciò.
Ma i soldati della Nato, e i nostri soldati, quando vogliono proteggere i propri blindati dagli rpg del “nemico” o dai possibili agguati a base di mine disseminate lungo la strada sono usi utilizzare blindature aggiuntive, e non gli verrebbe certamente in mente di utilizzare a tale scopo dei civili, tanto meno dei bambini, e c’è una bella differenza!
Differenza di comportamento che rappresenta uno dei più chiari indici del degrado morale causato dalla pluridecennale occupazione di Gaza e della Cisgiordania, che può portare un Israeliano a considerare i giovani palestinesi alla stessa stregua di un sacchetto di sabbia o di una barriera di cemento, buono al massimo a garantire la propria preziosa incolumità.

Il post può essere commentato direttamente a questa pagina web

http://palestinanews.blogspot.com/



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