Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Disinformazione sul piano saudita per dare a Israele la responsabilità di "rifiutare la pace"
Testata: Il Mattino Data: 01 aprile 2007 Pagina: 11 Autore: la redazione Titolo: «Olmert: dialogo possibile sul piano arabo»
Il MATTINO del 31 marzo 2007 pubblica un articolo sulla "proposta di pace" saudita intitolato : "Olmert: dialogo possibile sul piano arabo". Tale piano viene presentato in modo fuorviante nell'occhiello, che recita:
La proposta saudita pace in cambio di territori era stata presentata nel 2002, ma mai accettata da Tel Aviv. A parte il fatto che la capitale di Israele non è Tel Aviv, ma Gerusalemme, l'inganno sta nel fatto che la proposta saudita, emendata al vertice della Lega araba di Beirut, non offriva "pace in cambio di territori", ma riconoscimento e avvio delle trattative per la normalizzazione dei rapporti in cambio del ritiro di Israele nei confini del 67, della spartizione di Gerusalemme e soprattutto dell'ingresso in Israele di milioni di profughi palestinesi. Il riconoscimento di Israele era dunque vincolato all'accetazione delle condizioni della sua scomparsa.
In uno specchietto, d'altro canto, la condizione del piano saudita relativa ai profughi viene così sintetizzata:
Ritorno in patria dei profughi palestinesi in base alla risoluzione 194 dell'Onu. In alternativa potrebbe essere accettato un risarcimento economico
Una nota "esplicativa" che contiene un'ambiguità e due falsità. Che cosa significa "ritorno in patria"? Logica vorrebbe che significasse "ritorno nel futuro Stato palestinese", e così intenderanno molti lettori. Ma gli arabi chiedono invece il "ritorno" in Israele . Le richieste arabe non si basano sulla risoluzione 194, che si limita a chiedere una giusta soluzione al problema dei profughi nell'ambito di un accordo di pace e non l'ingresso dei profughi in Israele come condizione preliminare per l'avvio di una trattativa di pace. La 194, inoltre, tiene conto anche dell'esistenza di profughi ebrei, ignorata dalla proposta araba. Nella quale, ultimo punto, non vi è traccia dell'alternativa del risarcimento economico. Amr Moussa, segretario della Lega araba e Ismail Haniyeh, premier palestinese, hanno invece ribadito una linea di intansigenza sul tema dei profughi.Inoltre, la Lega araba chiede di "respingere tutte le forme di rimpatrio [in arabo tawtin, parola variamente tradotta con naturalizzazione o reinsediamento] che confligga con le particolari circostanze dei paesi arabi ospiti”. Questa clausola viene interpretata a Gerusalemme come un generale rifiuto arabo di assorbire i profughi all’interno dei loro paesi." (fonte israele.net)
Cliccare sul link sottostante per inviare una e-mail alla redazione del Mattino posta@ilmattino.it