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Chi sta affamando davvero Gaza 06/06/2025

Chi sta affamando davvero Gaza
Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello

Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.



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Rassegna Stampa
15.03.2007 Guerra contro Hezbollah: Israele era pronto a difendersi
non ad aggredire

Testata:
Autore: la redazione
Titolo: «Guerra contro Hezbollah: Israele era pronto a difendersi»
Le operazioni militari  Libano preparate da Israele con quattro mesi di anticipo.
Il sito Peacereporter tenta con questa "notizia" di far ricadere su Israele l'onere di un'aggressione di aggressione sulla base delle dichiarazioni di Olmert di fronte alla commissione d'inchiesta sulla guerra.
Ma Olmert ha soltanto detto che Israele si preparava a rispondere a eventuali sequestri di soldati-
Cioè a rispondere a un'aggressione

Ecco il testo:

La guerra in Libano della scorsa estate era stata programmata dal governo israeliano 4 mesi prima che un commando di Hezbollah attaccasse una pattuglia dell'esercito, uccidendo 8 militari e rapendone altri 2 (ancora nelle loro mani).

Ammissioni sconcertanti. Questo, secondo quanto pubblicato dal quotidiano israeliano Ha'aretz, avrebbe dichiarato il premier israeliano Ehud Olmert durante la sua deposizione di fronte alla commissione parlamentare, presieduta dal giudice in pensione Elihau Vinograd, incaricata d'indagare sulla gestione, politica e militare, del conflitto con la milizia sciita libanese. Olmert ha detto che già a marzo 2006 si era presa la decisione di usare la forza militare in caso di un eventuale rapimento di soldati da parte degli Hezbollah. Una bella capacità di previsione, avvalorata dalle informazioni d'intelligence, ma che finisce per aggravare la posizione di un esecutivo apparso incapace di condurre un conflitto che non è stato neanche improvviso. La polemica in Israele, infatti, non si è ancora placata: i combattimenti dal 12 luglio al 14 agosto dello scorso anno causarono la morte di 1033 libanesi e 160 israeliani (41 dei quali civili), oltre a circa 2mila feriti nello stato ebraico. La popolazione civile israeliana restò esposta, per tutta la durata del conflitto, al tiro dei razzi di Hezbollah, anche a causa di una serie di carenze strutturali dei rifugi e dei sistemi di prevenzione, come le sirene d'allarme. Inoltre, l'elevato costo di vite umane ha prodotto un grave danno politico al paese, in particolare a causa di stragi di civili innocenti, come quella nel villaggio di Qana, che hanno indignato tutto il mondo. Senza che a questo sia corrisposto un maggiore senso di sicurezza del paese, visto che l'equilibrio del fronte nord non è definitivo e la situazione potrebbe precipitare di nuovo.

Un duro giudizio. Per il malcontento pubblico rispetto alla guerra con il Libano, per il momento, aveva pagato solo Dan Haluz, il capo di Stato maggiore dell'esercito israeliano, che si era dimesso il 18 gennaio 2007, travolto anche dallo scandalo che lo aveva visto protagonista, in quanto a poche ore dall'attacco al Libano Haluz si era preoccupato di telefonare al suo agente di borsa ordinandogli la cessione di una serie di titoli in suo possesso, che si sarebbero svalutati a causa della guerra. Ma l'opinione pubblica israeliana non è ancora paga, irritata anche dall'atteggiamento di Olmert. Il premier, infatti, non ha mai davvero collaborato con le inchieste seguite al conflitto. In questi giorni era attesa la pubblicazione di un dossier di 600 pagine redatto da Micha Lindenstrauss, garante dello Stato, sulla guerra in Libano, ma Olmert e i vertici dell'esercito israeliano hanno chiesto e ottenuto dalla Corte Suprema che il report fosse bloccato. Potrà essere reso pubblico solo dopo che i vertici militari avranno raggiunto le loro di conclusioni rispetto all'inchiesta interna. Durante tutta l'inchiesta peraltro, Olmert ha ostacolato il lavoro di Lindenstrauss, rifiutandosi di apparire davanti a coloro che dovevano interrogarlo e accusando il garante di parzialità. “Non ha mai risposto alle domande che gli ho fatto”, ha dichiarato sconsolato alla stampa il garante, e considerata la risposta fornita ieri da Olmert non si fa fatica a capire perchè

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