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L'Opinione Rassegna Stampa
24.02.2007 I cattivi maestri dell'Orientale di Napoli
che processano Magdi Allam e non i filo-terroristi

Testata: L'Opinione
Data: 24 febbraio 2007
Pagina: 1
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «I cattivi maestri della Orientale di Napoli»

 Sull'OPINIONE di oggi, 24/02/2007, a pag.1, la cronaca di Dimitri Buffa sul convegno organizzato all'Università orientale di Napoli.


Oggi due estremisti islamici come Tariq Ramadan e il tunisino Rached
Ghannouchi in un convegno sponsorizzato da Regione Campania e Ferderpetroli
con la pretesa di dare voce ai "democratici dell¹Islam²" Due anni fa un
convegno a porte chiuse sugli anni di piombo con invitati d¹eccezione due ex
brigatisti che poi sono tornati alla ribalta delle cronache qualche giorno
fa con il blitz contro le Nuove Br. Erano considerati gli ispiratori
ideologici del nuovo gruppo di fuoco.
All¹Università orientale di Napoli hanno un debole per i cattivi maestri e
una certa allergia per chi come Magdi Allam glielo ricorda sputtanandoli
puntualmente sul Corriere della Sera. Così ieri la prima giornata di questo
resistibile meeting si è trasformata in una sorta di processo in contumacia
al vicedirettore del Corriere della Sera reo di avere il monopolio della
spiegazione dell¹Islam agli italiani, almeno secondo le parole di Tariq
Ramadan ai compiacenti giornalisti democratici. In compenso Gannouchi non si
è fatto vedere anche se ha mandato una lettera per ribadire che lui vive e
lotta islamicamente insieme a loro contro il "regime oppressore tunisino",
che guarda caso è invece uno dei partner economici mediterranei più
importanti d¹Italia. Nonché un governo che sia pure con una "non democrazia"
l¹ordine pubblico, la prosperità e  in certa misura anche la libertà
individuale dei singoli la tutela. Ad esempio proibendo il velo islamico in
scuole e uffici pubblici. Compresa quella religiosa. Certo Gannouchi in
patria non ci può mettere piede perché, come per tutti gli estremisti
simpatizzanti per la fratellanza musulmana di Hasana al Banna e Sayyd Qutb
(di cui fa parte anche Tariq Ramadan che è anche il nipote del fondatore
della setta) i regimi del Maghreb non vanno entusiasti. Per Gannouchi si
sarebbero anche potuti avere problemi diplomatici con il presidente tunisino
Ben Alì che avrebbe pure potuto chiederne l¹arresto a Napoli, e
l¹estradizione, dato che in Tunisia Gannouchi è ricercato per reati
gravissimi di terrorismo internazionale. E queste cose il sottosegretario
agli esteri  tuttora in carica Bobo Craxi le sa benissimo visto che lui a
Tunisi è di casa. Ma tant¹è.
Mentre noi stiamo qui a interrogarci sgomenti sui convegni con i cattivi
maestri dell¹Università di Napoli, a poche centinaia di metri di distanza è
la provincia partenopea a mettere in imbarazzo addirittura il capo dello
stato Giorgio Napoletano con un convegno che si prefigge di contro battere
alle sue parole proferite il giorno della memoria, lo scorso 27 gennaio, a
proposito di equivalenza tra anti semitismo e anti sionismo.
La Napoli di Bassolino e le sue istituzioni, anche accademiche, sono da anni
in prima linea nella propaganda anti israeliana e in quella che strizza
l¹occhio all¹islam fondamentalista. Per di più anche in materia di  centri
sociali simpatizzanti con l¹area nostrana dell¹eversione non sono secondi a
nessuno. Mettiamoci pure la camorra e poi si capisce il perché del proverbio
³vedi Napoli e poi muori².
Last but not least va segnalata una quasi incomprensibile (per quanto
scritta con i piedi) nota di protesta di uno degli sponsor di questa
carnevalata filo islamica dell¹Orientale di Napoli. Ecco ome il presidente
della Federpetroli Marsiglia infatti  critica e apostrofa Magdi AlIam con
queste parole che si lasciano al giudizio dei lettori: ³sono rammaricato e
mi considero offeso come persona e per il ruolo che ricopro, a seguito di
alcune affermazioni e tesi sulla stampa di queste ultime settimane.
L¹ospitalità, che mi è stata offerta dall¹organizzazione del Convegno mi ha
onorato della partecipazione a questa importante iniziativa che, è stata ben
criticata sulle pagine del Corriere della Sera dal dott. Magdi Allam,
definendo gli ospiti e i relatori dell¹incontro, nonché alcuni personaggi di
notevole spessore internazionale, istigatori di terrorismo e, di aver
ostentato gli stessi, più volte a giudizi e pareri favorevoli a tesi di
falangi armate di diversi Paesi del Medio Oriente..²
E ancora: ³sono convinto che Allam, persona ed illustre editorialista che ho
sempre stimato, questa volta abbia attribuito commenti e giudizi del tutto
inappropriati. Non mi sarei mai permesso, nel rispetto della mia personale
moralità, ne per il mio stile, tanto meno in rappresentanza di aziende o di
una Federazione, di partecipare ad un incontro o qualsivoglia altro evento
dove poteva esserci il minimo e sottile dubbio di presenze
³filo-terroristiche o eversive². Il valore morale, dott. Allam penso che sia
una grande risorsa interna alla nostra persona che, assolutamente non può e
non deve essere toccato ne dai media ne da una persona come lei. Questa
volte l¹esagerazione ha superato quella border-line che non doveva essere
oltrepassata².
Si spezza ma non si spiega, dirà il lettore. Verissimo. Però si capisce
benissimo dove voglia andare a parare.

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