Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
I cattivi maestri dell'Orientale di Napoli che processano Magdi Allam e non i filo-terroristi
Testata: L'Opinione Data: 24 febbraio 2007 Pagina: 1 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «I cattivi maestri della Orientale di Napoli»
Sull'OPINIONE di oggi, 24/02/2007, a pag.1, la cronaca di Dimitri Buffa sul convegno organizzato all'Università orientale di Napoli.
Oggi due estremisti islamici come Tariq Ramadan e il tunisino Rached Ghannouchi in un convegno sponsorizzato da Regione Campania e Ferderpetroli con la pretesa di dare voce ai "democratici dell¹Islam²" Due anni fa un convegno a porte chiuse sugli anni di piombo con invitati d¹eccezione due ex brigatisti che poi sono tornati alla ribalta delle cronache qualche giorno fa con il blitz contro le Nuove Br. Erano considerati gli ispiratori ideologici del nuovo gruppo di fuoco. All¹Università orientale di Napoli hanno un debole per i cattivi maestri e una certa allergia per chi come Magdi Allam glielo ricorda sputtanandoli puntualmente sul Corriere della Sera. Così ieri la prima giornata di questo resistibile meeting si è trasformata in una sorta di processo in contumacia al vicedirettore del Corriere della Sera reo di avere il monopolio della spiegazione dell¹Islam agli italiani, almeno secondo le parole di Tariq Ramadan ai compiacenti giornalisti democratici. In compenso Gannouchi non si è fatto vedere anche se ha mandato una lettera per ribadire che lui vive e lotta islamicamente insieme a loro contro il "regime oppressore tunisino", che guarda caso è invece uno dei partner economici mediterranei più importanti d¹Italia. Nonché un governo che sia pure con una "non democrazia" l¹ordine pubblico, la prosperità e in certa misura anche la libertà individuale dei singoli la tutela. Ad esempio proibendo il velo islamico in scuole e uffici pubblici. Compresa quella religiosa. Certo Gannouchi in patria non ci può mettere piede perché, come per tutti gli estremisti simpatizzanti per la fratellanza musulmana di Hasana al Banna e Sayyd Qutb (di cui fa parte anche Tariq Ramadan che è anche il nipote del fondatore della setta) i regimi del Maghreb non vanno entusiasti. Per Gannouchi si sarebbero anche potuti avere problemi diplomatici con il presidente tunisino Ben Alì che avrebbe pure potuto chiederne l¹arresto a Napoli, e l¹estradizione, dato che in Tunisia Gannouchi è ricercato per reati gravissimi di terrorismo internazionale. E queste cose il sottosegretario agli esteri tuttora in carica Bobo Craxi le sa benissimo visto che lui a Tunisi è di casa. Ma tant¹è. Mentre noi stiamo qui a interrogarci sgomenti sui convegni con i cattivi maestri dell¹Università di Napoli, a poche centinaia di metri di distanza è la provincia partenopea a mettere in imbarazzo addirittura il capo dello stato Giorgio Napoletano con un convegno che si prefigge di contro battere alle sue parole proferite il giorno della memoria, lo scorso 27 gennaio, a proposito di equivalenza tra anti semitismo e anti sionismo. La Napoli di Bassolino e le sue istituzioni, anche accademiche, sono da anni in prima linea nella propaganda anti israeliana e in quella che strizza l¹occhio all¹islam fondamentalista. Per di più anche in materia di centri sociali simpatizzanti con l¹area nostrana dell¹eversione non sono secondi a nessuno. Mettiamoci pure la camorra e poi si capisce il perché del proverbio ³vedi Napoli e poi muori². Last but not least va segnalata una quasi incomprensibile (per quanto scritta con i piedi) nota di protesta di uno degli sponsor di questa carnevalata filo islamica dell¹Orientale di Napoli. Ecco ome il presidente della Federpetroli Marsiglia infatti critica e apostrofa Magdi AlIam con queste parole che si lasciano al giudizio dei lettori: ³sono rammaricato e mi considero offeso come persona e per il ruolo che ricopro, a seguito di alcune affermazioni e tesi sulla stampa di queste ultime settimane. L¹ospitalità, che mi è stata offerta dall¹organizzazione del Convegno mi ha onorato della partecipazione a questa importante iniziativa che, è stata ben criticata sulle pagine del Corriere della Sera dal dott. Magdi Allam, definendo gli ospiti e i relatori dell¹incontro, nonché alcuni personaggi di notevole spessore internazionale, istigatori di terrorismo e, di aver ostentato gli stessi, più volte a giudizi e pareri favorevoli a tesi di falangi armate di diversi Paesi del Medio Oriente..² E ancora: ³sono convinto che Allam, persona ed illustre editorialista che ho sempre stimato, questa volta abbia attribuito commenti e giudizi del tutto inappropriati. Non mi sarei mai permesso, nel rispetto della mia personale moralità, ne per il mio stile, tanto meno in rappresentanza di aziende o di una Federazione, di partecipare ad un incontro o qualsivoglia altro evento dove poteva esserci il minimo e sottile dubbio di presenze ³filo-terroristiche o eversive². Il valore morale, dott. Allam penso che sia una grande risorsa interna alla nostra persona che, assolutamente non può e non deve essere toccato ne dai media ne da una persona come lei. Questa volte l¹esagerazione ha superato quella border-line che non doveva essere oltrepassata². Si spezza ma non si spiega, dirà il lettore. Verissimo. Però si capisce benissimo dove voglia andare a parare.
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