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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
23.02.2007 Lawrence d'Arabia era sionista
lo rivela lo storico Martin Gilbert

Testata: Corriere della Sera
Data: 23 febbraio 2007
Pagina: 57
Autore: Stefano Bucci
Titolo: «Lawrence, sionista d'Arabia»
Dal CORRIERE della SERA del 23 febbraio 2007:

S ir Martin Gilbert non è uno qualsiasi, ma il biografo ufficiale di Winston Churchill e «uno dei più eminenti storici del mondo moderno». Così ha fatto immediatamente scalpore il fatto che, alla vigilia dell'uscita del suo nuovo libro ( Churchill and the Jews pubblicato in Inghilterra da Simon e Schuster, in Usa da Holt), abbia deciso di «mettere in discussione» proprio uno dei grandi eroi dell'Olimpo britannico: quel celebre Lawrence d'Arabia (1888-1935) che, oltre a scrivere I sette pilastri della saggezza, «aveva a suo tempo tentato la formazione di uno Stato arabo sotto l'influenza britannica, fomentando la rivolta degli stessi arabi contro l'impero ottomano». In un'intervista al «Jerusalem Post» pubblicata oggi (ma in parte anticipata ieri), Gilbert ha così affermato che il tenente colonnello Thomas Edward Lawrence, meglio noto appunto come Lawrence d'Arabia («orientalista, agente segreto, archeologo, scrittore») nutriva in verità «un certo disprezzo» per tutti gli arabi nonostante sia, al contrario, passato alla storia come «un campione del nazionalismo mediorientale». Ma c'è di più: Lawrence sarebbe stato addirittura un «convinto sionista», assertore della creazione di uno Stato ebraico in Palestina, tra il fiume Giordano e il Mediterraneo. Nonché fermamente convinto «che soltanto grazie ad una sovranità ebraica sull'intera area gli arabi sarebbero riusciti a fare qualcosa di se stessi». Le «sensazionali» affermazioni di Sir Gilbert (già autore di una Grande Storia della Seconda guerra mondiale edita in Italia da Mondadori) contraddicono quella tradizione ormai acquisita che, ad esempio, rappresenta sempre Lawrence d'Arabia vestito come un arabo (meglio ancora se con le fattezze di Peter O'Toole protagonista dell'omonimo film di David Lean del 1962). Per puntare il dito sul «reale disprezzo di Lawrence nei confronti degli arabi» e sulla sua convinzione che l'unico modo per «introdurre la modernità e per fornire loro il lievito necessario per entrare nel ventesimo secolo» sarebbe stata «la creazione di uno Stato d'Israele». A margine dell'International Book Fair di Gerusalemme, Gilbert (oggi docente al Merton College e a Oxford) ha definito la sua scoperta come la più importante scaturita dall'analisi delle carte dei servizi segreti israeliani, un'analisi che è alla base del suo nuovo libro (il successivo sarà invece dedicato a The Jews of Britain). Al di là della celebrità del personaggio stavolta «sviscerato», la riflessione dello storico britannico sembra però avere contorni più ampi: «Ancora una volta lo studio degli archivi, subito dopo la loro apertura, mi ha permesso di capire quali enormi errori ci siano spesso stati nell'interpretazione ufficiale dei grandi personaggi da parte dei "contemporanei. Proprio quello che è successo a Lawrence d'Arabia».

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