In una corrispondenza da Bruxelles, il CORRIERE della SERA di oggi, 17/02/2007, a pag.17, riporta la notizia dell'ultimo caso (in ordine di tempo) di antisemitismo. Un parlamentare europeo polacco, tale Maciej Giertych, ha pubblicato un libro, con il logo del Parlamento europeo, nel quale sostiene, fra altre cretinate, che gli ebrei sono diversi biologicamente. Una domanda: può sedere al Parlamento europeo uno che la pensa in quel modo ? Si, certo, diranno quelli che sarebbero pronti ancora oggi a difendere Hitler e Stalin in nome della libertà di pensiero. Noi diciamo invece un bel no, perchè la storia ci ha dimostrato che dopo i pensieri vengono i fatti, ed è inutile e criminoso rammaricarsi dopo. Tra l'altro, il CORRIERE della SERA è uno dei pochissimi quotidiani ad avere riportato questa notizia. Anche questo è allarmante. Ecco l'articolo:
BRUXELLES — Una sua proposta suggeriva di superare l'assurdo andirivieni tra Bruxelles e Strasburgo spostando la sede dell'Europarlamento stabilmente a Roma, in quanto patria del diritto e del cristianesimo. Un'altra auspicava la proibizione mondiale dell'aborto e dell'eutanasia. Ma l'eurodeputato polacco di estrema destra, Maciej Giertych della Lega delle famiglie, 70 anni, padre del vicepremier e ministro dell'Istruzione Roman, un curriculum che dichiara la laurea a Oxford, è salito alla ribalta per aver appena diffuso un suo libretto in inglese con numerose affermazioni antisemite.
In copertina, sotto al titolo «Civiltà in guerra in Europa», questo professore polacco esperto di dendrologia, la scienza degli alberi, ha fatto stampare il logo dell'Europarlamento, necessario se poi si chiedono i sussidi interni. Voltando pagina, in basso, libera però l'istituzione Ue da ogni responsabilità sulle sue opinioni personali.
Giertych ritiene impossibile l'integrazione tra le varie civiltà: meno che mai con quella ebraica. Perché «gli ebrei preferiscono vivere separati dalle comunità che li circondano» e per questo si chiuderebbero essi stessi nei «ghetti». Sarebbero «sempre solidali tra loro» mentre gli altri combattono «per la giustizia». Tutto questo provocherebbe agli ebrei «differenze biologiche» rispetto alle altre popolazioni.
L'avere lo stesso cognome del teologo polacco del Papa non sembrava sufficiente.
Lo scritto di Giertych appariva destinato ad affogare tra le tonnellate di carta prodotte dagli eurodeputati. Ma un giornalista del quotidiano francese Libération l'ha sfogliato ed è scoppiato il caso. L'Europarlamento ha smentito di averlo finanziato, ma ha ammesso che il logo consente di chiedere una sovvenzione successiva. La Commissione l'ha condannato come ogni manifestazione razzista e xenofoba. Il Pse ha preteso un'inchiesta, che il presidente tedesco dell' Assemblea, Hans Gert Pöttering, ha subito ordinato. Ma le regole attuali dell'Ue consentirebbero solo di negare i sussidi.
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